Control- la recensione del gioco Remedy

18.08.2020

Dopo tre anni dall'ultimo progetto, Remedy Entertainment torna con una nuova proprietà intellettuale. Control è il nuovo progetto multipiattaforma del team, dopo aver sviluppato Alan Wake e Quantum Break, rilasciati in esclusiva sulle piattaforme Microsoft.

A differenza degli scorsi titoli, Control ha avuto dei tempi di sviluppo più brevi, con il supporto di un publisher come 505 Games, che non gode del budget illimitato come il colosso di Redmond.

La nuova creatura di Remedy è molto diversa ed esplora strade mai battute dal team finlandese. La struttura di gioco non è più lineare e il titolo si presenta come un action adventure in terza persona metroidvania, questa è una delle più grande differenze con il resto delle produzioni di Sam Lake e soci.

Tuttavia, durante l'avventura abbiamo trovato delle similutidini con le precedenti opere Remedy, come la fase action di Quantum Break, per via dei poteri in questo caso paranormali e non temporali e la narrativa criptica di Alan Wake.

Trama

Control inizia con una frase che vuole fungere da citazione per lo stesso team di sviluppo finlandese.

"Sarà più strano del solito".

La storyline ci mette nei panni di Jesse Faden, una ragazza che approda all'interno del Federal Bureau of Control, un edificio nato per studiare gli effetti paranormali. La protagonista è alla ricerca di questa organizzazione da molto tempo e grazie ad un "aiuto" riesce a trovare la Oldest House, un luogo che sembra non esistere e nessuno sembra vedere, eccetto Jesse.

Dopo un prologo ben costruito, la protagonista si ritrova a capo dell'agenzia come direttrice, a causa della morte del vecchio direttore e viene scelta dalla cosiddetta arma di servizio, una potente pistola che può cambiare aspetto e varie forme.

Il gioco è ambientato interamente all'interno della Oldest House, luogo popolato e corrotto dall' Hiss(Il Sibilo), creature che dovremo combattere e con l'aiuto di diversi NPC capiremo come affrontarli al meglio.

La maggior parte dei personaggi risultano ben caratterizzati nell'universo di Control, con alcuni che riescono ad innalzare la qualità della narrativa. Inoltre, la regia visionaria pesca a piene mani da opere come Twin Peaks, risultando ben curata.

Oltre questo, non vogliamo svelarvi nulla di una narrativa che affonda nella corrente letteraria del "New Weird", un genere contaminato da elementi fantastici e horror.

La penna di Sam Lake è una delle più riconoscibili nel panorama videoludico e il titolo riesce a spiccare in varie fasi del gioco sotto il profilo narrativo, nonostante il team abbia scelto di approcciarsi a un genere inedito per il contesto videoludico.

Inoltre, ad arricchire la trama di Control, c'è una lore mai banale. Durante l'avventura, saranno presenti vari documenti e file video in cinematica, che analizzeranno gli aspetti più criptici di un comparto narrativo molto "particolare".

Nonostante, una struttura diversa rispetto ai precedenti titoli, il mondo di Control è uno dei più interessanti degli ultimi anni e il team è riuscito a sviluppare una storia coerente con l'universo creato.

Gameplay

Il gameplay di Control potrebbe ricordare il precedente lavoro di Remedy, Quantum Break. Tuttavia, la nuova opera del team finlandese è molto diversa e offre una maggior libertà, rispetto ai classici shooter in terza persona.

Le meccaniche di gioco si integrano molto bene alla struttura da metroidvania di Control. Spesso tornerete indietro con il fast travel, tramite i Punti di Controllo, che funzionano da hub per spostarsi nella mappa e per potenziare le abilità o integrare delle mod nelle cinque diverse forme dell'arma sbloccabili.

Infatti, Jesse potrà acquisire punti abilità completando le missioni principali e quest secondarie presenti nella Oldest House.  Tra le attività opzionali potrete trovare anche alcune legate allo sblocco di  nuovi poteri, che tramite il ritrovamento dei cosiddetti  Oggetti del Potere potremo potenziare.

Nel gioco sarà possibile scagliare oggetti contro i nemici, difendersi con i detriti come scudo, schivare oggetti, controllare i nemici tramite una sorta di hacking e usare anche la levitazione.

Tutte queste abilità hanno un cool down e si ricaricano tramite l'energia, mentre la vitalità si rigenera tramite dei cristalli che si ottengono eliminando i nemici. L'uso dei vari poteri è eccellente e funziona tutto con un'ottima fluidità, riuscendo a svecchiare la formula del classico third person shooter più statico.

Approcciarsi a Control, come un Gears of War o Uncharted sarebbe controproducente e sarete costretti a vedere la schermata del game over più volte. Infatti, non sarà presente un cover system e restare fermi in un punto è sconsigliato. Durante la nostra avventura, abbiamo sentito la necessità di variare continuamente l'uso dei poteri e delle cinque forme delle armi.

L'arma di servizio potrà essere modificata in Rapidità, Perforazione, Presa, Carica e Frantumazione. Nonostante sia presente una sola arma, grazie alla varietà delle diverse forme non abbiamo sentito una mancanza di più armi, eccetto per le prime ore di gioco quando avremo disponibile una sola forma. Il sistema di shooting è ben riuscito e immediato, con la combinazione dei poteri che si amalgama perfettamente alle fasi con le bocche da fuoco.

Un altro aspetto vitale nell'esperienza ludica di Control è la fisica, elemento che spesso passa in secondo piano in produzioni recenti.

Jesse ha la possibilità di interagire con l'ambiente per trarlo a proprio vantaggio negli scontri contro i nemici, tutto ciò funziona egregiamente, donando una maggiore varietà di situazioni negli scontri a fuoco rispetto ai classici third person shooter.

Per ciò che concerne invece la varietà dei nemici, risulta tutto sommato buona, senza eccellere in maniera particolare. Discorso che vale in egual misura per l'intelligenza artificiale nemica, che risulta in linea con la maggior parte delle produzioni moderne.

Le attività secondarie ci hanno convinto moltissimo, grazie a delle scelte sceniche spettacolari e alcuni boss che innalzano la difficoltà, offrendo un livello di sfida più alto, rispetto alla maggior parte della storyline principale.

Tuttavia, non è tutto perfetto, poichè uno dei punti più criticabili nel gioco è il sistema di checkpoint tramite i Punti di Controllo. Specialmente nelle fasi più impegnative del gioco, potrebbe risultare frustrante e in un punto in particolare vicini al finale del gioco, ci ha costretto a ripetere un'intera sezione di nemici, sicuramente Remedy avrebbe potuto gestire i checkpoint in una maniera diversa.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Uno dei punti di forza del titolo Remedy è la Oldest House, nonostante sia ambientato interamente dentro un edificio, Control riesce a offrire una grande varietà. Questo era uno degli aspetti che potevano lasciare maggiori dubbi, prima del lancio del gioco.

L'esplorazione non è fine a sè stessa e sarà possibile anche trovare luoghi segreti prima inaccessibili senza alcuni poteri come la levitazione. Il backtracking non è mai invasivo e la gestione della mappa orientadoci tramite i punti di indicazione per i luoghi dell'edificio, pongono il giocatore di fronte a una sensazione di scoperta, con l'assenza del classico punto di indicazione.

L'ambientazione ispirata all'architettura brutalista muta continuamente e dona sempre quell'effetto novità che lascia spazio a delle piacevoli sorprese.

La direzione artistica riesce a innalzare il tutto, complice anche degli scorci mozzafiato dovuti al motore grafico Nortlight Engine, presente anche in Quantum Break, ma qui ulteriormente perfezionato.

Nonostante i passi avanti del motore grafico, il titolo soffre di un'ottimizzazione non impeccabile, specialmente sulle versioni standard di PlayStation 4 e Xbox One.

Ci è capitato spesso di notare cali di frame vistosi e fenomeni di stuttering nel momento in cui si va nel menù di pausa e si torna nel gioco, motivo per cui ci sentiamo di consigliare la versione Xbox One X o PC, che gode anche del Ray Tracing.

Il titolo usa una risoluzione dinamica sulle console base, simile a quanto adottato precedentemente con Quantum Break.

Abbiamo giocato Control su Xbox One S completando l'avventura in circa 15 ore, tralasciando alcune attività secondarie che aumentano la longevità fino a poco più di 20 ore.

L'opera di Remedy non presenta un selettore di difficoltà, il livello di sfida non ci è parso mai insormontabile, ma in alcuni punti potrebbe creare qualche grattacapo ai neofiti del genere, specialmente in alcune boss fight secondarie.

Passando al comparto audio, Control presenta tracce ottime che innalzano il pathos nei momenti più adrenalinici dell'avventura e un buon doppiaggio in lingua originale dei personaggi principali, ma è assente il doppiaggio in italiano, con la possibilità di modificare la grandezza dei sottotitoli a vostro piacimento.

Il motion capture non eccelle particolarmente, in alcuni punti si nota una minor cura rispetto a produzioni tripla A moderne, nonostante le ottime perfomance attoriali dei vari comprimari, con il ritorno di Courtney Hope, dopo l'ottimo lavoro già fatto in Quantum Break.

Control riesce ad amalgamare alla perfezione la gestione dei poteri alle fasi shooting, donando una ventata di aria fresca al genere dei third person shooter. La narrativa criptica riesce a convincere, con una forte ispirazione alle opere di David Lynch. Inoltre l'ambientazione risulta come un vero protagonista dell'esperienza di gioco, nonostante le problematiche di ottimizzazione su console base e una gestione dei checkpoint approssimativa, Control è uno dei giochi migliori di questa generazione.

                                                                                                                    Voto 9,4

Pro

Narrativa criptica e regia visionaria

Fusione di poteri e fasi di shooting eccellente

Ambientazione varia e ottima direzione artistica

Gestione della fisica ottima

Missioni secondarie e boss fight di ottimo livello

Contro

Sistema di checkpoint rivedibile

Cali di frame e fenomeni di stuttering su console standard

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