Final Fantasy XVI: il ritorno di uno storico franchise- la recensione

27.10.2023

Final Fantasy XVI è il ritorno di uno dei franchise più importanti dell'industria dei videogame, dopo aver perso la bussola con i capitoli 13 e 15, c'era molta attesa per il sedicesimo titolo della saga che prende le distanze dal genere dei JRPG abbracciando il genere degli action con un focus particolare sul combat system, particolarmente dinamico e meno focalizzato sulle statistiche da gioco di ruolo, seppur non sono totalmente assenti, come vedremo più avanti.

Il team di sviluppo di questo sedicesimo capitolo del franchise è Creative Business Unit III, studio capitanato da Naoki Yoshida, la quale dopo un lancio problematico ha saputo supportare e trasformare in successo Final Fantasy XIV Online, MMO legato alla saga della Fantasia Finale.


Trama

Final Fantasy XVI ci mette nei panni di Clive Rosfield, un protagonista ben caratterizzato e primogenito della famiglia reale di Rosaria, tuttavia non viene nominato come erede al trono, visto che alla nascita non ha ottenuto il potere della Fenice che si tramanda in ogni generazione della famiglia Rosfield.

Il Dominante della Fenice è suo fratello minore Joshua, Clive infatti non è un Dominante, nonostante può acquisire diversi poteri Eikon. 

Per ciò che concerne la narrativa, Final Fantasy XVI è uno dei capitoli più maturi dell'intero franchise per i temi trattati, gli intrighi politici ad esempio strizzano l'occhio a Game of Thrones e il modo in cui i personaggi evolvono durante la storyline sono tra i pregi della produzione di Naoki Yoshida.

La caratterizzazione di Clive infatti mi ha convinto fin dalle prime battute di gioco, così come Cid e altri comprimari, mentre i villain presenti nell'avventura non sono tutti così a fuoco, c'è da dire però che il quadro generale dei personaggi principali di Final Fantasy XVI riescono ad innalzare la narrativa dell'opera di Square Enix.

La stessa regia convince nelle cutscene e non mostra segni di cedimento per l'intera avventura, fa eccezione invece la messinscena nelle side quest con le solite riprese campo e controcampo un pò stucchevoli, specialmente se confrontate alle cinematiche.

Nella produzione di Naoki Yoshida ci sono comunque dei momenti non sempre convincenti, la sola Main Quest si può completare in circa 35 ore e alcune missioni principali fungono più da simil side quest prima del climax contro i vari Dominanti dell'avventura.

Una delle pecche di Final Fantasy XVI è proprio quella di non avere un ritmo sempre incalzante e in alcuni frangenti risulta un pò diluito, inoltre non aiutano nemmeno le missioni secondarie presenti nel gioco.

Quest'ultime infatti sono spesso attività legate a mansioni poco interessanti, capiterà anche di dover servire il cibo agli ospiti del Rifugio (il Quartier Generale dove è presente anche Clive) e in linea generale sono incarichi di poco conto per gran parte dell'avventura.

Fanno eccezione alcune  side quest legate ai vari Regni e ai comprimari di Final Fantasy XVI, queste convincono sicuramente sotto il profilo narrativo e approfondiscono il world building dell'opera,  in alcuni casi si legano anche ad eventi passati con Clive.

Struttura di gioco e gameplay

Tuttavia uno dei problemi che affligge il titolo di Square Enix è la struttura di gioco, questa pecca si enfatizza maggiormente nelle attività opzionali, rimane però in generale un aspetto poco convincente anche nella Main Quest, dove capiterà di liberare aree dai nemici con un'eccessiva linearità senza un'esplorazione particolarmente avvincente, visto che tranne in rari casi non troverete armi particolarmente rare oppure documenti per approfondire la lore.

Per ciò che concerne le zone più aperte, il titolo è un open map dove oltre le missioni secondarie, potete trovare le cacce, quest'ultime sono delle attività opzionali con dei boss da affrontare,  perlopiù si trattano di creature che sono divise per grado di difficoltà e in generale il livello di sfida risulta più alto rispetto al resto dell'avventura.

Un aspetto che infatti ha fatto discutere fin dal lancio è la difficoltà generale di Final Fantasy XVI, la quale presenta solamente due diverse Modalità: Facile e Azione, mentre la Final Fantasy Mode si sblocca solo dopo aver completato la campagna principale.

In linea generale nel titolo di Square Enix capiterà poche volte di morire se avete una certa esperienza nel genere di appartenenza, tuttavia il vero difetto non risiede nel livello di sfida ma piuttosto nella troppa accessibilità nella Modalità Azione, dove sarà possibile equipaggiare anelli che aiuteranno il giocatore a schivare in maniera automatica oppure dopo una morte con un villain (nell'ultima delle tre fasi), ritornare ad un checkpoint con tutte le pozioni disponibili.

Questa scelta del team di sviluppo è sicuramente per venire incontro ad una più vasta schiera di giocatori, tuttavia tutti questi aiuti sarebbe stato più idoneo renderli disponibili solamente alla Modalità Facile oppure sbloccare fin da subito la difficoltà Final Fantasy e non solamente dopo aver concluso la campagna principale.

Per ciò che concerne il sistema di combattimento, la produzione abbraccia il genere dei giochi di azione con un'ispirazione non troppo marcata agli stylish action, in Final Fantasy XVI infatti il focus del combat system non è quello di collezionare combo contro i nemici, ma nonostante mantiene una certa dinamicità tipica di videogiochi come Devil May Cry 5 o Bayonetta 3, la differenza è quella di avere i poteri degli Eikon a disposizione.

Quest'ultimi si possono equipaggiare solo dopo aver ucciso nella Main Quest dei DominantiClive  può utilizzare tre Eikon alla volta e ognuno di essi possiede diverse abilità legate al fuoco, ghiaccio o altri poteri elementali.

Con il passare delle ore il giocatore può decidere quali Eikon potenziare ed equipaggiare, creando una proprio build legata a queste abilità, questa in sostanza è la componente GDR del titolo di Square Enix, la quale prende le distanze dal passato e propone un'esperienza basata maggiormente sul genere action.

Le armi si possono comunque potenziare dal fabbro ma si tratta di un elemento non così approfondito nell'esperienza di gioco, così come non troveremo nel gioco una vasta tipologia di spade sia nell'esplorazione che dai mercanti, in questo caso si tratta di una scelta del team di sviluppo di focalizzarsi maggiormente sulla componente action e personalmente non lo valuto come un difetto del videogioco.

Per ciò che riguarda il feeling del sistema di combattimento, il titolo risulta particolarmente soddisfacente vista la dinamicità di Clive durante gli scontri e una volta sbloccati tre slot per gli Eikon, passare da un'abilità all'altra è particolarmente appagante e specialmente contro i boss dove la difficoltà è più alta, Final Fantasy XVI riesce a spiccare nel genere di riferimento.

Nonostante diversi pregi da attribuire al gameplay, il titolo di Square Enix non vanta una grande varietà di bestiario, specialmente tra i nemici minion e non di rado capiterà che alcuni mini boss li riaffronteremo durante le fasi esplorative oppure nelle missioni secondarie, questa pecca è da menzionare specialmente per la longevità non esigua della produzione e la mancanza di pattern nemici diversi alla lunga potrebbe farsi sentire.

Inoltre nel titolo ci sono anche boss fight tra Eikon, in questo caso sono scontri molto spettacolari in cui si nota tutta la qualità della regia della produzione di Square Enix, tuttavia durante queste battaglie risulterà veramente difficile vedere la schermata del game over, visto che il livello di sfida in questi casi è tarato ancora più verso il basso.

Ad onor del vero in alcuni casi c'è un certo abuso dei QTE, la quale sono troppo permissivi e in definitiva le battaglie tra Eikon sono molto più scenografiche che basate su un certo tecnicismo, come accade invece nelle classiche boss fight che affrontiamo con Clive in forma umana.

Comparto tecnico e longevità

Come detto antecedentemente, Final Fantasy XVI ha una struttura open map con un level design non particolarmente ispirato, mentre per ciò che concerne i diversi biomi che esploriamo nelle terre di Valisthea, il titolo mi ha convinto grazie ad un'ottima direzione artistica e una qualità delle ambientazioni di buon livello.

Il comparto tecnico stesso  convince per un'ottimizzazione impeccabile sia nella Modalità Grafica che Perfomance, salvo qualche sporadico calo di frame rate, ma dove Final Fantasy XVI sorprende è nella qualità degli effetti particellari, in questo senso la produzione è a tutti gli effetti un videogioco next-gen e nel caso specifico Square Enix ha dovuto lavorare solo su una console (al momento il gioco è stato rilasciato solo su PlayStation 5).

Ci sono comunque ancora dettagli che non rendono il titolo un netto passo in avanti rispetto alla scorsa generazione di console e mi riferisco ai modelli poligonali, la quale specialmente nei personaggi secondari sono poco convincenti, ma in linea generale la qualità grafica di Final Fantasy XVI è uno degli aspetti più riusciti del videogioco di Naoki Yoshida.

Inoltre è presente anche il doppiaggio in italiano, novità assoluta per la serie e risulta molto convincente nelle voci principali, mentre a fasi alterne negli NPC, dove a volte capiterà di non trovare una voce particolarmente azzeccata oppure di ascoltare lo stesso doppiatore per più personaggi secondari.

Le soundtrack presenti nel gioco sono perlopiù convincenti, difficilmente passa inosservata la colonna sonora di Final Fantasy XVI, anche se forse capiterà di ascoltare qualche brano troppe volte, specialmente nelle boss fight contro i villain che non hanno tracce uniche.

Per ciò che riguarda la longevità, il titolo si completa in circa 35 ore soffermandosi solamente sulla Main Quest, nel mio caso ho completato tutte le missioni secondarie e molte cacce opzionali in 50 ore di gioco, sicuramente il titolo riesce a soddisfare i completisti, al netto di un ritmo non sempre incalzante, come menzionato nel primo paragrafo.

  • Ore di gioco: 50
  • Versione testata: PlayStation 5
Final Fantasy XVI è un'ottima ripartenza per la serie, il titolo vanta una narrativa di grande qualità e una regia nelle cutscene che spicca tra le produzioni tripla A di questa generazione.

Il titolo di Square Enix pecca invece nel ritmo in alcuni momenti della Main Quest e nella qualità generale delle side quest, spesso anacronistiche per struttura e in alcuni frangenti fin troppo opzionali ai fini della narrativa.

In definitiva, Final Fantasy XVI è un videogioco che inevitabilmente farà discutere, tuttavia al netto di alcuni difetti rimane tra i titoli più blasonati del 2023 e sotto alcuni aspetti di questi primi anni della nuova generazione.


Voto 7,9

Pro

Regia nelle cinematiche e narrativa di altissima qualità...

Comparto tecnico e effetti particellari che sono un assaggio di next-gen

Il combat system associato con i poteri Eikon è uno dei migliori nel genere di riferimento

Contro

... Ma il ritmo di gioco non è sempre incalzante


Level design poco ispirato e il gioco non spicca per una grande varietà di nemici

Accessibilità eccessiva anche nella Modalità Azione

Le missioni secondarie sono spesso poco convincenti


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