Giochi della decade: Top 5 2014
Il 2014 videoludico è dal mio punto di vista uno degli anni più deboli come line-up del decennio, con l'ottava generazione di console che ancora non aveva da offrire titoli memorabili.
PlayStation 4 e Xbox One erano nel loro vero primo anno di vita(rilasciate a novembre 2013) e non avevano titoli all'uscita molto incisivi, mentre Wii U arrancava nonostante fosse uscita nel 2012.
A livello di vendite PlayStation 4 era partita con un forte vantaggio su Xbox One, sicuramente uno dei fattori che ha contribuito è stata la scelta di rendere il Kinect obbligatorio e quindi il prezzo di 100€ maggiore della console Microsoft.
L'E3 del 2014 invece fu ricco di presentazioni di giochi di rilievo per le varie piattaforme, tuttavia nella maggior parte dei casi non erano presenti finestre di lancio per i vari titoli.
Prima di elencare i miei cinque giochi dell'anno, menzionerò come di consueto alcuni titoli non presenti nella mia classifica del 2014.
Bungie dopo l'addio ad Halo si è presentata sul mercato con Destiny, uno dei primi giochi che ha lanciato il genere dei GAAS(Game as a service) e Dragon Age Inquisition conquistava il Game of the Year 2014, gioco di ruolo sviluppato da Bioware.
Tra
gli altri titoli dell'anno troviamo The Evil Within, horror sviluppato da Shinji Mikami, Dark Souls II sequel del titolo
lanciato nel 2010, Far Cry 4 che non riusciva
a ripetere il successo del terzo capitolo, Mario Kart 8, esclusiva
rilasciata da Nintendo e Alien Isolation, videogioco survival-horror in prima persona.
Inoltre fu lanciato La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, action RPG ispirato all'universo fantasy del Signore degli Anelli, Assassin's Creed Rogue capitolo della saga rilasciato solamente su console old-gen, Driveclub, racing arcade in esclusiva su PlayStation 4, Bayonetta 2, hack and slash sviluppato da Platinum Games e Heartstone: Heroes of Warcraft, videogioco di carte e spin-off del franchise Warcraft.
Scegliere cinque giochi non è stato semplice in un anno che dal mio punto di vista racchiude titoli di buona qualità, ma non capolavori memorabili rimasti indimenticabili nel tempo, detto questo posso illustrarvi la mia top 5 del 2014.
5)Sunset Overdrive
L'open-world degli sviluppatori di Marvel's Spiderman e Ratchet and Clank sa intrattenere grazie a un gameplay da third person shooter molto dinamico, nonostante ci sia una ripetitività di fondo delle situazioni che si creano all'interno del gameplay.
Nel gioco sono presenti poi diverse attività collaterali oltre ad una trama che si prende poco sul serio e risulta scanzonata e divertente.
In un inizio di generazione in cui erano presenti diversi titoli brevi che mostravano i muscoli della console, Sunset Overdrive mi è piaciuto proprio perchè era concreto e si poneva come scopo l'obiettivo di intrattenere, uno dei pochi open-world della generazione Microsoft.
4)Infamous: Second Son
Infamous: Second Son è la prima esclusiva PlayStation 4 a comparire nelle mie classifiche. Il titolo sviluppato da Sucker Punch mi ha intrattenuto e divertito, seppur ho sofferto una ripetitività delle missioni secondarie troppo simili tra loro e una gestione dei poteri del protagonista Delsin che poteva essere più variegata.
La storia di Infamous non è particolarmente originale ma l'ho trovata abbastanza piacevole e scorrevole, tutto ruota attorno a Delsin e suo fratello e ad un sistema di scelte ben riuscito con la possibilità di giocare la campagna sia da buono che cattivo, offrendo un fattore rigiocabilità non indifferente.
Il gameplay con i vari poteri mi ha divertito, grazie anche alla possibilità di sfrecciare velocemente nell'open world tra una missione e l'altra, tuttavia il comparto animazioni del protagonista risulta poco rifinito con movimenti spesso innaturali.
La mappa di Infamous: Second Son non è di dimensioni enormi e risulta ben amalgamata con la struttura del gioco, ma come detto in precedenza le missioni secondarie le ho trovate poco varie e tutte troppo simili tra loro.
Uno dei punti forti del titolo è sicuramente il comparto grafico, una delle prime esclusive Sony che ha mostrato i muscoli di PlayStation 4 con effetti particellari soddisfacenti e un sistema di illuminazione perfetto nella città di Seattle.
In sostanza non reputo Infamous: Second Son una killer app di PlayStation 4, ma uno dei giochi più interessanti di inizio generazione e tra i migliori del 2014 videoludico.
3)Forza Horizon 2
Vi ho già parlato di come la serie racing arcade di Microsoft mi abbia segnato in questo decennio, ma Forza Horizon 2 è stato il titolo che mi ha fatto appassionare definitivamente al franchise.
Il secondo capitolo della serie si sposta in Europa: tra le coste del sud della Francia e il nord Italia, un'ambientazione migliore rispetto al predecessore, seppur sono località non totalmente fedeli alle costiere nostrane.
Il sistema di guida di Forza Horizon 2 è ancora più stratificato e riuscito, grazie all'innovazione della tecnologia Drivatar nella serie racing-arcade (era stata introdotta in Forza Motorsport 5). Il sistema Drivatar simula i comportamenti dei giocatori anche nelle gare offline, garantendo un'intelligenza artificiale più evoluta rispetto agli altri esponenti del genere.
Il pacchetto offerto da Forza Horizon 2 è di buon livello, grazie ai vari campionati e le numerose sfide presenti anche contro mezzi particolari rendono il titolo una delle prime esclusive Xbox One di qualità.
L'uscita cross gen ha forse limitato le prestazioni su Xbox One, il gioco risulta soddisfacente ma il frame-rate non è sempre stabile specialmente in presenza di massicci calcoli poligonali.
Mentre il multiplayer desta ancora qualche perplessità, fatta eccezione per il Grand Tour Online e la guida libera (uniche due modalità presenti), tutto questo evidenzia come il piatto forte di Forza Horizon 2 sono il Festival e la componente single-player.
2)Assassin's Creed Unity
Prima di parlare di Assassin's Creed Unity vorrei chiarire che non ho giocato il titolo al lancio, quindi non ho vissuto le problematiche e i vari bug invalidanti all'uscita.
Unity è il primo vero capitolo dedicato alla next-gen e gode di un comparto grafico eccellente, la ricostruzione storica di Parigi è stata talmente perfetta che in occasione dell'incendio di Notre-Dame, secondo un docente universitario potrebbe aiutare nella ricostruzione della storica cattedrale.
Il capitolo ambientato in Francia porta con sé un piccolo cambiamento a livello ludico, il combat system è stato rinnovato e inizia a virare su una struttura più gdr, ci sono zone dove sarà difficile progredire in missioni secondarie(specialmente all'inizio), tutto questo non porta impedimenti nella main quest in cui sarà possibile andare avanti senza problemi, ma è evidente come il livello di difficoltà sia aumentato rispetto al passato.
Tuttavia l'intelligenza artificiale è ancora un difetto anche in questo capitolo del franchise, complice un design delle missioni in cui i nemici sono facilmente aggirabili.
La storyline di Assassin's Creed Unity è una delle mie preferite, il rapporto tra Arno e Elisè si sviluppa in maniera soddisfacente e dal mio punto di vista è una delle più piacevoli da Assassin's Creed II, anche se il protagonista non lo ricorderò tra i più iconici della serie.
Il contesto storico della Rivoluzione Francese è uno di quelli più immersivi a cui abbia avuto il piacere di giocare tra i vari Assassin's Creed, gli ambienti esterni di Parigi e dei luoghi interni sono dettagliati e fedeli alla fine del 1700.
Tra i pregi di questo capitolo c'è il fattore longevità, grazie all'introduzione di alcune missioni cooperative, novità assoluta per il franchise sviluppato da Ubisoft.
Il sistema di controllo del personaggio è stato modificato rispetto al passato con un miglioramento nelle scalate verticali, ma in presenza di ostacoli risulta spesso macchinoso e meno fluido nei movimenti.
Ritengo Assassin's Creed Unity il miglior capitolo da Assassin's Creed II, nonostante alcuni difetti è stato il primo titolo del franchise in cui ho iniziato a vedere un rinnovamento a livello ludico e con l'introduzione di alcune novità come la coop online.
1)Watch Dogs
Come per il secondo gioco classificato anche il mio Game of The Year del 2014 è stato molto criticato a causa di un downgrade evidente rispetto ai vecchi filmati iniziali.
Tuttavia Watch Dogs recuperato anch'esso dopo alcuni mesi mi è piaciuto fin da subito: la trama del gioco parla di una storia di vendetta che seppur può risultare poco originale, è sicuramente intrigante grazie anche a una caratterizzazione dei principali protagonisti azzeccata al contesto.
La vera peculiarità del gioco Ubisoft risiede nell'hacking, Aiden Pearce il personaggio principale ha nel suo smartphone l'arma principale che rende il gameplay di Watch Dogs diverso da qualsiasi open world moderno visto in questa decade.
Tuttavia il gameplay di Watch Dogs è pur sempre uno sparatutto in terza persona unito allo stealth e specialmente alle difficoltà più alte non è consigliato usare esclusivamente le bocche da fuoco.
Il
sistema di hacking del gioco funziona nel gameplay, seppur poteva
essere ulteriormente approfondito(come vedremo nel secondo capitolo), ottima l'aggiunta del comparto multiplayer in cui si possono invadere le partite degli altri giocatori.
Mentre tra gli elementi che più ho apprezzato nel gioco c'è l'ambientazione: la città di Chicago è oscura e mi ha immedesimato nel contesto narrativo di Watch Dogs, compreso tutto ciò che riguarda l'ossessione per la privacy e la sicurezza.
Tuttavia
non tutto risulta perfetto, tra cui un comparto tecnico altalenante
per via dell'uscita cross-gen e dei modelli poligonali dei
protagonisti non al passo con i tempi, come anche il sistema di guida sia
delle automobili che delle moto è spesso ingestibile.
Watch Dogs nonostante non sia un capolavoro generazionale mi ha intrattenuto più di tutti gli altri titoli presenti nel 2014, uno dei primi giochi a farmi respirare quell'aria da next-gen di una nuova IP che mi ha interessato fin dal suo primo annuncio.
Inoltre è il terzo gioco Ubisoft consecutivo a conquistare il mio Game of the Year, segno di come l'azienda francese sia stata importante per me in questi anni, nonostante gli alti e bassi.