Horizon Forbidden West: Aloy nell'Ovest Proibito- la recensione

22.06.2022


Horizon Forbidden West è il sequel di Horizon Zero Dawn, una delle esclusive più importanti della generazione PlayStation 4, un videogioco che al tempo avevo deciso di premiare con una valutazione molto alta (qui la recensione del titolo di Guerrilla).

Horizon Forbidden West aveva un compito arduo, quello di limare alcune imperfezioni del predecessore senza perdere di vista i punti forti di Horizon Zero Dawn, ovvero la qualità del combat system a distanza contro le macchine robotiche e il fascino di una delle ambientazioni post-apolicattiche migliori degli ultimi anni.

Trama

La trama di Horizon Forbidden West riparte da dove avevamo lasciato l'avventura del 2017, Aloy è più determinata che mai a scoprire gli intenti di Sylens e in questo secondo capitolo scopriremo nuovi personaggi temibili e anche alleati durante le circa 35 ore a completare la storyline.

Il racconto parte poi con Aloy che ritrova vecchie conoscenze del passato, proprio per questo motivo è consigliabile recuperare il precedente capitolo della saga.

Tuttavia, la main quest di Horizon Forbidden West convince meno di ciò che ci saremo aspettati per la prima metà dell'avventura, l'intreccio narrativo ci mette un pò di tempo per ingranare e lo stesso rapporto con Sylens non è così centrale per gran parte dell'avventura.

Se Horizon Zero Dawn riusciva a convincere fortemente nella trama per la scoperta del progetto Zero Dawn e la nascita delle macchine robotiche, ma peccava nella caratterizzazione di alcuni personaggi secondari, in Horizon Forbidden West è esattamente il contrario: la storia principale non è cosi d'impatto per le prime battute e migliora nell'ultimo terzo dell'avventura, ma allo stesso tempo la scrittura di alcuni comprimari è migliorata in questo sequel, con Aloy che conosce nuovi personaggi esplorando l'Ovest Proibito.

La recitazione è in generale migliorata rispetto all'eccessiva staticità del predecessore, specialmente per ciò che riguarda i personaggi principali, mentre la messa in scena seppur risulta più valida di Horizon Zero Dawn presenta ancora ampi margini di miglioramento con riprese che convincono a fasi alterne e non raggiungono le vette qualitative di open world come Cyberpunk 2077 (qui la recensione dell'opera di CD Project Red) e Red Dead Redemption 2.

Nell'open-world di Guerrilla sono presenti poi un numero elevato di missioni secondarie, quest'ultime risultano più variegate e complesse di ciò che abbiamo visto in Horizon Zero Dawn e vantano spesso delle sorprese inaspettate.

La costruzione delle side quest è di ottimo livello ed i personaggi incontrati risultano più credibili il passo in avanti in questo senso è evidente, tuttavia per precisione bisogna comunque constatare che sono poche le missioni legate ai personaggi principali della storyline e quindi non sono quest legate alla storia principale come era accaduto ad esempio in The Witcher III.

Gameplay

Il gameplay di Horizon Forbidden West presenta una formula simile al predecessore e la espande sotto diversi punti di vista.

Il combat system a distanza contro le macchine robotiche si conferma tra i migliori del genere, la sua peculiarità e il sistema di mira con l'arco rimangono tra gli aspetti più riusciti anche nel secondo capitolo dell'esclusiva Sony.

Inoltre la progressione delle abilità è gestita in maniera più complessa, ci sono diversi rami legati  al gameplay e se nel precedente capitolo lo skill tree non era particolarmente elaborato, in questo caso lo sblocco di nuove abilità incide molto di più sull'esperienza del giocatore.

Sono state aggiunte ad esempio le Cariche Valorose, queste abilità sono molto utili in combattimento e permettono di utilizzare nuovi attacchi o maggior danno contro nemici specifici.

La componente RPG è stata ampliata anche con il potenziamento relativo alle armi ed agli abiti, tramite i mercanti sarà possibile infatti acquisire nuovo equipaggiamento e come nel precedente capitolo si distinguono per rarità.

Per ciò che riguarda il bestiario, oltre quelle che abbiamo già ammirato nel primo capitolo della saga Guerrilla ha aggiunto un gran quantitativo di macchine diversificate, molte di esse presenti anche in versioni potenziate.

Le macchine in Horizon Forbidden West risultano ancora più vive, i loro movimenti durante le fasi action risultano più credibili e in generale sono più aggressive anche a difficoltà standard.

Come si era visto nei gameplay di presentazione Aloy può anche notare sott'acqua, nonostante ci sono macchine che dominano queste zone non sarà possibile combattere con esse, ma solamente nascondersi per evitarle, si tratta sicuramente di una notevole aggiunta ma un pò limitata dall'assenza di fasi action, una feature che potrebbe arrivare a questo punto nel terzo capitolo della trilogia.

In Horizon Zero Dawn una delle poche criticità del titolo risiedevano negli scontri con gli umani, in questo sequel Aloy ha molte più possibilità d'attacco nel combattimento melee, tramite le Fosse possiamo allenarci contro altri nemici umani per imparare nuove combo e abilità sbloccabili.

Con l'attacco potente ad esempio è possibile fare danno a parti specifiche dell'armatura dei nemici umani e staccarle del tutto con l'arco una volta evidenziate, rimane comunque una certa spigolosità nel feedback del corpo a corpo, così come poteva essere integrata la parata, visto che gli scontri si limitano sempre ad una schivata e un colpo inflitto.

Inoltre l'intelligenza artificiale degli umani a difficoltà standard continua a mostrare delle criticità, nonostante un miglioramento rispetto al predecessore, mi è capitato svariate volte di assistere a delle situazioni in cui i nemici si allertano e in breve tempo perdono di vista Aloy, così come nei combattimenti action gli avversari provano ad attaccare a testa bassa, una soluzione che può essere adeguata quando ci troviamo in inferiorità numerica, ma meno veritiera con un singolo nemico che prova ad attaccarci allo stesso modo e in questo caso basta utilizzare un'attacco a distanza per eliminarlo.

In Horizon Forbidden West tornano anche le scalate meno guidate rispetto al predecessore e con la novità del rampino, la scelta di integrare maggiori icone gialle visibili solamente con il focus è sicuramente azzeccata, ciò che invece convince meno sono le animazioni di arrampicata della protagonista, non così fluide come ci si poteva aspettare.

In alcuni casi questi piccoli difetti sono sintomo di un'uscita cross generazionale, tutti fattori che non permettono di far elevare completamente la qualità di Horizon Forbidden West.

Per ciò che riguarda la struttura di gioco, l'open world della nuova opera di Guerrilla riprende la formula del predecessore e la espande con molteplici attività, contenutisticamente il gioco è mastodontico e come detto antecedentemente c'è una cura migliore delle missioni secondarie.

Tornano anche i calderoni tra le attività opzionali, anche in questo capitolo utili per poter fare l'override su diverse macchine e ci sono gradevoli aggiunte come le Fosse da mischia e l'Arena contro le macchine.

Nell'open world di Horizon Forbidden West il titolo può portarvi via più di 80 ore di gioco per completare tutte le attività, il titolo riesce a disinnescare meglio degli ultimi Assassin's Creed una certa ridondanza grazie ad una maggior qualità delle missioni secondarie, tuttavia nella miriade di attività presenti anche nell'ultima opera di Guerrilla sono presenti alcune attività che risultano da riempitivo, in questo senso Horizon Zero Dawn era un gioco più breve ma meno diluito.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Horizon Forbidden West presenta una grande varietà di biomi, oltre la zona finale che è di una bellezza sconvolgente, sono rimasto sorpreso di come Guerrilla sia riuscita a creare un open world di dimensioni immense ma con ambientazioni che sorprendono continuamente, alcune di esse poi sono anche legate a momenti narrativi che non voglio svelare, ma che una volta scoperti lasciano il giocatore a bocca aperta.

Inoltre sulla direzione artistica la saga di Aloy si conferma tra i videogiochi open world più riusciti, il lavoro eccelso non è stato fatto soltanto sui biomi, ma anche nel design delle macchine che incontriamo nell'Ovest Proibito.

Inoltre l'illuminazione è sicuramente tra gli aspetti più convincenti del comparto tecnico di Horizon Forbidden West, uno dei titoli cross gen più convincenti sulle nuove piattaforme, complice anche un motore grafico molto scalabile come Il Decima Engine.

Rimangono piccole imperfezioni legate agli effetti del fuoco ad esempio, ma che non intaccano l'esperienza di gioco e considerando la natura open world Guerrilla ha fatto un lavoro eccelso.

Il videogioco presenta due diverse Modalità Grafiche: una relativa ai 30 FPS con una pulizia visiva maggiore e l'altra che raggiunge i 60 FPS sacrificando qualcosa nella risoluzione.

Per ciò che riguarda il comparto sonoro, il titolo si presenta in maniera ottima sia per l'audio design e le tracce musicali, la soundtrack principale rimane una delle colonne sonore più convincenti tra quelle ascoltate nell'ultima generazione e ci sono anche altri brani di impatto che accompagnano il giocatore in momenti importanti della storyline.

Inoltre come accade per tutte le più grandi produzioni di casa Sony, il titolo è doppiato in italiano, il lavoro svolto come il predecessore convince per i principali protagonisti dell'opera e meno per gli NPC che sono molti di più rispetto a quelli di Horizon Zero Dawn, proprio per questo motivo era difficile aspettarsi una cura maniacale.

Sul fronte longevità, Horizon Forbidden West è come detto prima una delle produzioni più longeve degli ultimi anni, nella mia prova ho completato la campagna, tutte le missioni secondarie del gioco e alcune attività opzionali in circa 60 ore di gioco a difficoltà normale.

Horizon Forbidden West si conferma uno dei migliori open world in circolazione, il combat system a distanza con le macchine robotiche è stato ulteriolmente potenziato con abilità sbloccabili più convincenti del predecessore e l'ambientazione presenta una grande varietà di biomi, considerando anche l'estensione della mappa di gioco.

Il sequel di Horizon Zero Dawn convince meno sulla main quest a causa di una prima metà poco ispirata e se le missioni secondarie hanno subito un netto miglioramento, il titolo presenta però alcune attività opzionali più da riempitivo rispetto al predecessore.

L'ultima opera di Guerrilla nonostante l'uscita cross-gen si conferma tecnicamente molto solido ed è a tutti gli effetti tra le migliori produzioni rilasciate in questo 2022.

Voto 8,8

Pro

Grande varietà di biomi e direzione artistica eccellente

Missioni secondarie particolarmente ispirate....

Comparto grafico solido

Combat system a distanza ulteriolmente potenziato con una progressione convincente

Personaggi secondari migliori rispetto al predecessore

Contro

Main quest meno a fuoco rispetto al primo capitolo

... ma alcune attività opzionali risultano da riempitivo

Alcuni compromessi cross gen legati all'IA dei nemici umani e ad un sistema di arrampicata rivedibile



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