Life is Strange True Colors- la recensione dell'avventura di Deck Nine

10.01.2022

Life is Strange True Colors è la nuova avventura sviluppata da Deck Nine Games, team che nel 2017 aveva lavorato allo spin-off Life is Strange: Before the Storm.

Per la prima volta, Deck Nine si occupa di un capitolo principale della serie, dopo che Dontnod Entertainment aveva sviluppato i primi due titoli del franchise.

Il compito con questo Life is Strange True Colors non era molto semplice, visto che l'eredità del primo capitolo era piuttosto pesante e difficile da replicare, mentre Life is Strange 2 è stato un titolo molto controverso e peccava specialmente sulla caratterizzazione dei personaggi.

Il nuovo capitolo della saga è un racconto che si basa sull'empatia tra i vari personaggi della cittadina di Haven Springs, che non introduce grandi novità rispetto al passato, ma è un prodotto convincente dal punto di vista narrativo.

Trama

Prima del lancio di Life is Strange True Colors, Alex Chan la protagonista di questa nuova avventura, sembrava un personaggio abbastanza generico dai filmati rilasciati prima del lancio e in un certo senso c'era più il rischio di replicare un'esperienza simile a quella avvenuta con Sean Diaz di Life is Strange 2 rispetto a ciò che era accaduto con Maxine Caufield del primo capitolo.

Tuttavia, nel momento in cui abbiamo completato l'ultima avventura di Deck Nine, ci siamo ricreduti sulla caratterizzazione di Alex ed altri personaggi presenti in Life is Strange True Colors.

Nella cittadina di Haven Springs, infatti faremo la conoscenza di diversi personaggi ben caratterizzati, in primis il fratello Gabe, che Alex non vede da circa 8 anni.

L'infanzia dei due fratelli è stata travagliata e per molti anni si sono separati, finalmente si ritrovano in Colorado e Gabe regala ad Alex una chitarra per festeggiare il suo ritorno.

Tuttavia, proseguendo nell'avventura un evento renderà l'atmosfera di Life is Strange True Colors più cupa ed Alex inizierà ad indagare sul passato e sui segreti di Haven Springs.

Inoltre, se Maxine nel primo capitolo aveva il potere di riavvolgere il tempo per cambiare gli eventi, in questo caso la protagonista ha la capacità di leggere le emozioni delle persone che la circondano.

Questo potere si lega specialmente alla narrativa di Life is Strange True Colors e molte scelte fondamentali dovremo compierle dopo aver letto lo stato d'animo di altri personaggi.

Il titolo non è comunque esente da pecche dal punto di vista narrativo, infatti alcuni momenti risultano fin troppo diluiti.

Il primo capitolo ad esempio risulta un pò fiacco, almeno fino alla parte conclusiva dell'episodio e la narrazione ambientale è un elemento che tende ad annacquare le prime ore dell'avventura di Deck Nine.

Per ciò che riguarda le scelte, il titolo presenta due finali e più possibilità di interazioni durante la storyline che influenzano il rapporto con alcuni personaggi.

Come da tradizione per la serie, non ci troviamo di fronte ad una ramificazione delle scelte alla pari di altri interactive drama, come accade ad esempio con le opere di Quantic Dream.

Inoltre un altro elemento che si lega alla narrativa sono le tracce sonore relative ad alcuni momenti specifici della trama.

Oltre alla colonna sonora di impatto, fanno capolino anche brani molto noti negli anni '90 come Thank You di Dido e Creep dei Radiohead, quest'ultima in una versione rivisitata.

Sicuramente la varietà delle tracce è un pregio della produzione, come accadeva anche nei predecessori.

Gameplay

Il gameplay di Life is Strange True Colors si basa principalmente sul potere di Alex Chen.

Il funzionamento dell'abilità della protagonista è abbastanza semplice: tenendo premuto un comando sarà possibile visualizzare lo stato d'animo di un personaggio.

A livello di interazione questi momenti sono particolarmente guidati, anche nelle stesse missioni opzionali (novità per la serie), che possiamo attivare leggendo i sentimenti di alcuni NPC, sarà particolarmente semplice completare la quest.

Sotto questo punto di vista il primo capitolo con il potere di Maxine rendeva l'interazione più immersiva nel gameplay e avremmo gradito una maggior libertà nell'uso del potere.

In Life is Strange True Colors non ci sono grandi novità nella formula rispetto al passato, l'unico elemento che rende il comparto ludico differente risiede nell'ampiezza delle aree di gioco.

Ad Haven Springs, possiamo muoverci in zone più ampie raccogliendo documenti e attivando piccole attività secondarie.

Anche i ricordi sono un elemento importamente nel titolo sviluppato da Deck Nine, visto che sono dei collezionabili sbloccabili con il potere di Alex e permettono di rivivere dei momenti narrativi legati al passato di Haven Springs.

Queste fasi non rivoluzionano la formula nel genere degli interactive drama e seppur l'esplorazione risulta meno lineare, l'esperienza risulta più diluita nel complesso rispetto ai primi due giochi della serie.

Una menzione la merita comunque il terzo capitolo dove ci troveremo ad affrontare le meccaniche di gioco di ruolo dal vivo, un frangente in cui il gameplay di Life is Strange True Colors presenta una situazione inedita e un accenno di combat system.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Per gran parte dell'avventura, la produzione è ambientata nel centro di Haven Springs e seppur la fase esplorativa risulta più generosa rispetto al passato, i setting tendono a reiterarsi durante la storyline.

Le location che ci troveremo ad esplorare nei cinque capitoli (disponibili questa volta fin dal lancio), sono tutte molto curate negli interni, dal negozio di dischi al bar della città del Colorado, tuttavia avremmo gradito una maggiore varietà di luoghi da esplorare.

Sul fronte tecnico, Life is Strange True Colors è un un balzo in avanti non indifferente, con una pulizia delle texture maggiore rispetto ai primi due capitoli e dei modelli poligonali più curati (da sempre difetto storico del franchise).

Inoltre, su Xbox Series X (versione da noi testata), il titolo può vantare caricamenti rapidi grazie agli SSD delle console di nuova generazione ed è implementato anche il Ray-Tracing, seppur la tecnologia risulta ancora particolarmente acerba su PlayStation 5 e Xbox Series X.

Come da tradizione per il franchise, la produzione è solamente sottotitolata in italiano, il doppiaggio in lingua originale è azzeccato non solo nella protagonista, ma anche negli altri comprimari.

Life is Strange True Colors si attesta su una longevità pari agli altri esponenti del genere, abbiamo infatti terminato l'opera di Deck Nine in circa dieci ore di gioco trovando la maggior parte dei collezionabili presenti e completando tutte le missioni secondarie disponibili.

Life is Strange True Colors è un titolo più solido del deludente Life is Strange 2, ma non raggiunge comunque le vette dell'avventura di Max e Chloe, nonostante una protagonista ben caratterizzata e una narrativa riuscita, grazie all'empatia che si instaura tra i diversi personaggi.

Purtroppo la produzione non è esente da pecche, principalmente dovute ad un ritmo troppo altalenante e ad un riciclo evidente delle location.

Life is Strange True Colors è anche il primo titolo ad arrivare ottimizzato sulle console di nuova generazione e l'upgrade grafico è evidente rispetto al passato.

Il titolo di Deck Nine seppur pecca di originalità è una buona ripartenza per il franchise ed è una produzione consigliata a chi apprezza il genere degli interactive drama.

Voto 7,7

Pro

Alex Chen è una protagonista convincente e la narrativa è di alto livello...

Miglioramento grafico evidente rispetto ai predecessori

Brani musicali dal forte impatto

Contro

... ma il titolo presenta cali di ritmo non indifferenti

Setting riciclati per l'intera avventura

Il potere di Alex risulta fin troppo scarno a livello di gameplay

Non presenta grandi novità rispetto al passato


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