Neva: il nuovo videogioco dagli autori di Gris- la recensione
Neva è il nuovo videogioco di Nomada Studio, team noto per uno dei videogiochi indipendenti più riusciti della scorsa generazione: ovvero Gris.
La nuova proprietà intellettuale del team di sviluppo non si discosta troppo dal precedente videogioco, pur aggiungendo meccaniche di combat system e la nostra protagonista Alba è accompagnata durante l'avventura da un cucciolo di lupo, la quale è parte integrante del gameplay con una certa ispirazione a Trico in The Last Guardian.
- Ore di gioco: 4
- Versione Xbox Series X
Neva risulta un videogioco meno ispirato di Gris, principalmente per le meccaniche di gameplay poco ispirate e per la scelta di discostarsi da un'esperienza totalmente audiovisiva come il precedente videogioco di Nomada Studio.
La direzione artistica e la colonna sonora rimangono dei punti di forza delle produzioni del team spagnolo, così come la qualità delle animazioni nelle cinematiche che ricordano da vicino le produzioni dello studio Ghibli.
Nei quattro capitoli che rappresentano le quattro stagioni: estate, autunno, inverno e primavera Neva convince per una buona varietà di biomi pur non raggiungendo le vette qualitative di Gris.
Narrativamente funziona la narrativa implicita tra il lupo e la protagonista Alba, nonostante i momenti che rimangono impressi sono principalmente nella parte iniziale del gioco e nelle fasi conclusive con una parte centrale focalizzata maggiormente su meccaniche puzzle e di combat system, che come detto prima non sono particolarmente a fuoco.
In definitiva Neva è un buon titolo da prendere in considerazione in questa seconda parte del 2024, non raggiunge la qualità di Gris a causa dei difetti sopracitati e perchè alla fine risulta essere un pò derivativo su alcuni scenari e sulle architetture che ricordano fin troppo il precedente titolo di Nomada Studio.
Voto 7,2
Pro
Ottima qualità della direzione artistica e soundtrack iconiche
Animazioni particolarmente ispirate
Contro
Combat system senza progressione e poco riuscito
Fin troppo derivativo negli scenari e nelle architetture
Il platforming è fin troppo basilare
La scelta di discostarsi da un'esperienza audiovisiva lo rende imperfetto
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