Red Dead Redemption 2: il kolossal western di Rockstar- la recensione

14.02.2023

Era il 26 ottobre 2018 quando Red Dead Redemption 2 venne rilasciato sul mercato, un titolo arrivato dopo l'esplosione di Rockstar Games con Grand Theft Auto V, grazie al fenomeno di Gta Online, ancora supportato a distanza di anni.

Inoltre il secondo capitolo del franchise western, non è un sequel diretto del primo Red Dead Redemption, ma un prequel ambientato nel 1899 con le vicende della banda di Dutch Van Der Linde.

In queste settimane ho avuto l'occasione di rigiocare il titolo, per valutare al meglio il videogioco sviluppato da Rockstar Games, vediamo insieme come è andata.

Trama

"Nel 1899, l'era dei fuorilegge e dei pistoleri stava per giungere al termine.

L'America stava diventando una terra governata dalla legge...

Anche il selvaggio West era quasi stato domato.

Le ultime bande erano braccate e venivano eliminate una dopo l'altra.

Red Dead Redemption 2 inizia nella tormenta, la banda è appena fuggita alla rapina di Blackwater dove ha perso degli uomini, qualcosa è andato storto, come racconta Dutch ad Arthur Morgan (il protagonista dell'avventura), la sua assenza si è fatta sentire e ora i fuorilegge hanno una taglia sulla loro testa.

L'incipit dell'avventura strizza l'occhio al western Tarantiniano, su tutti The Hateful Eight, nel corso della storyline non mancheranno i riferimenti ai classici Western, un citazionismo che spicca grazie ad una regia mai vista in un videogioco a mondo aperto, che riesce a rivaleggiare senza problemi con i kolossal lineari dell'ormai scorsa generazione.

Inoltre tra le missioni della storia principale e le side quest non c'è nessuna differenza nella qualità delle cutscene, se i recenti open-world presentano la solita regia campo e controcampo (qui la recensione di Ghost of Tsushima), in Red Dead Redemption 2 la recitazione è sempre contestualizzata e mai banale, un esempio sono anche i momenti più rilassanti della banda nell'accampamento, dove i vari personaggi dialogano durante una partita a domino oppure quando festeggiano un ritorno di un membro della gang dopo diverso tempo.

Per ciò che concerne la storyline, l'ultima opera di Rockstar Games affronta le tematiche relative alla fine del Selvaggio West, la banda di Dutch Van Der Linde è braccata e costretta a cambiare la propria base più volte durante l'avventura, non mancheranno diversi colpi di scena coraggiosi che  lasciano un segno indelebile, senza svelare troppo siamo di fronte ad una narrativa che riesce a stupire per una scrittura dei dialoghi eccellente e una caratterizzazione dei personaggi sublime.

Ciò che impressiona in un videogioco con una Main Quest così longeva (il titolo presenta 6 atti) è come riesce nelle singole missioni a caratterizzare i vari personaggi della banda, non mancheranno infatti delle attività più di contorno, come la pesca con uno dei componenti della gang oppure rapinare una diligenza, in queste sezioni Red Dead Redemption 2 mostra gli stati d'animo dei personaggi e le preoccupazioni relative ad un'epoca che inevitabilmente sta per finire.

Il titolo sviluppato da Rockstar introduce poi un protagonista inedito per la serie: Arthur Morgan, riesce più di John Marston a rendere perfetto quel Redemption nel titolo, la sua evoluzione è destinata a lasciare un segno nella storia del medium, ovviamente non è il solo ad essere particolarmente brillante nel cast: il capo della banda Dutch Van Der Linde, personaggio noto per chi ha giocato il prequel, spicca per la sua forte personalità e per una critica verso la civilizzazione, mentre Hosea che affianca Dutch nelle scelte da prendere, è uno dei personaggi più riflessivi all'interno dell'intera gang.

Oltre questo in Red Dead Redemption 2 ci troveremo di fronte a diversi villain che rappresentano la nascita di una certa borghesia, con lo scopo di arricchirsi in maniera non propriamente lecita e coperta da uno Stato alla ricerca dei fuorilegge e con il principale scopo di porre fine al Selvaggio West.


Nell'open world di Rockstar Games sono presenti anche le missioni degli sconosciuti, personaggi molto particolari che con la consueta ironia del team di sviluppo presentano delle storie esilaranti e ben contestualizzate nell'esperienza, anche in questo caso per trovare una qualità narrativa del genere ci sono pochi esempi tra i videogiochi a mondo aperto, forse solo le produzioni più recenti di CD Project RED, videogiochi di ruolo molto diversi da Red Dead Redemption 2.

In definitiva, la narrativa segna un netto passo in avanti tra i videogiochi a mondo aperto nel medium, il western che vede protagonista Arthur Morgan riesce a superare anche i precedenti lavori di Rockstar Games come Grand Theft Auto V, nonostante il contesto diverso, Red Dead Redemption 2 presenta una maggiore profondità dei personaggi e la messinscena raggiunge vette inedite per gli open world.

Gameplay

Il gameplay potrebbe a prima occhiata somigliare al precedente capitolo, ovviamente con tutte le migliorie del caso, tuttavia si tratta di un'esperienza molto diversa sotto certi aspetti.

Red Dead Redemption 2 è un titolo che punta molto più al realismo rispetto al predecessore, ogni arma dopo averla utilizzata per un pò di tempo va pulita con l'olio apposito, così come Arthur Morgan ha tre nuclei relativi alla salute, resistenza e il Dead Eye, quest'ultimi aumentano di livello proseguendo nell'avventura eseguendo determinate azioni.

Inoltre i tre nuclei si consumano e sarà indispensabile mangiare per aumentare la salute, fumare delle sigarette per ricaricare il nucleo del Dead Eye, in un certo senso Red Dead Redemption 2 si avvicina maggiormente al genere dei giochi di ruolo, specialmente se paragonato al primo capitolo.

Un altro esempio è anche la corporatura del protagonista, tramite il menù è possibile tenere d'occhio il peso di Arthur Morgan, questo si altera in base a  quante volte mangiamo durante il gioco, tuttavia non vi aspettate di vedere la schermata del gameover se il protagonista è sottopeso oppure un'eccessiva pesantezza nei movimenti se siamo sovrappeso.

Inoltre un altro aspetto fondamentale è la cura del cavallo,  il legame con esso aumenta effettuando determinate azioni come pulirlo oppure dare del cibo che fa aumentare la resistenza durante le lunghe cavalcate.

Per ciò che riguarda l'esperienza pad alla mano, Red Dead Redemption 2 presenta uno shooting ragionato, ogni arma è possibile personalizzarla con oggetti da acquistare all'emporio, la cura riposta nei singoli dettagli delle armi è impressionante con la sensazione di utilizzare effettivamente una carabina dell'epoca, anche le stesse sparatorie riescono a convincere con un sistema di ricarica molto personale e uno shooting che una volta appreso lascia soddisfazioni.

Il cover system mi ha invece convinto a metà, non è consigliabile rimanere ancorati dietro ad una copertura, visto che in molti casi i nemici hanno un comportamento idoneo cercando di accerchiarci (l'intelligenza artificiale è mediamente buona), tuttavia in alcuni casi non risulta così solido come in altri esponenti del genere (qui la recensione di Gears 5).

Oltre il sistema di shooting, in  Red Dead Redemption 2 ci sono dinamiche stealth accennate, con l'arco in determinate missioni è essenziale agire in maniera più furtiva con il compagno di turno, oppure colpire alle spalle un nemico con il coltello, sono sezioni che cambiano un pò il ritmo dell'azione, ma mai preponderanti all'interno dell'esperienza.

Il combattimento corpo a corpo è invece molto più presente nel gioco, non mancheranno le tipiche scazzottate nel Selvaggio West, quest'ultime convincono per la fisicità dei colpi da assestare contro i nemici, è possibile anche parare i colpi degli avversari e prenderli direttamente al collo per bloccarli o strangolarli.

Per ciò che concerne il sistema di comandi, il titolo presenta una miriade di interazioni e ogni tanto crea qualche piccolo problema specialmente nelle zone più trafficate, mi è infatti capitato più di una volta di avere una taglia sulla testa semplicemente perchè inavvertitamente mi sono scontrato con una persona, non stiamo sicuramente parlando di un difetto che mina l'esperienza, ma piuttosto di un dettaglio che poteva essere più curato.

Una menzione la meritano anche la struttura delle missioni, volutamente lineari per rendere più cinematografica l'esperienza, a prescindere da questo però non mancheranno situazioni diversificate all'interno di esse con una regia sempre di altissima qualità.

Open world e attività opzionali

L'open world di Red Dead Redemption 2 stupisce oltre che per la narrativa anche per un mondo vivo e interattivo come mai si era visto prima.

Arthur Morgan ha un sistema di Onore che diventerà buono (cervo) o cattivo (lupo) a seconda delle nostre azioni, si può interagire con ogni NPC nel mondo di gioco, con il tasto dorsale si può scegliere se aiutarli o minacciarli, molti di essi ci chiederanno aiuto durante l'esplorazione rendendo ogni cavalcata mai superflua.

Uno dei casi più eclatanti che mi sono accaduti nella  campagna, è stato quando ho succhiato il veleno di un uomo in fin di vita e diverse ore dopo l'ho incontrato davanti ad un'emporio, così per ringraziarmi mi ha regalato un oggetto a mia scelta al negozio.

Un sistema più onorevole permetterà poi ad Arthur di sbloccare missioni per conto dei membri della banda ed è possibile anche potenziare l'accampamento oppure donare soldi e provviste.

Gli upgrade dell'accampamento oltre a sbloccare il viaggio rapido e altri elementi utili per l'esplorazione come la barca, incentivano ad utilizzare la caccia e richiedono di trovare le pelli perfette degli animali, come nel caso dei potenziamenti della bisaccia oppure componenti estetici relative all'accampamento.

La fauna è infatti una delle attività opzionali del gioco, mai così curata in un videogioco a mondo aperto, ogni animale si comporta in maniera realistica e studiandolo con il binocolo si può scoprire in quale zona popola nella mappa e con quale arma ne ricaviamo una pelle perfetta.

Per seguire le tracce basta attivare l'occhio dell'aquila, quest'ultimo si può abusare molto meno rispetto ai recenti Assassin's Creed, una volta ucciso si può scuoiare per prendere la pelle oppure in determinati casi impadronirsi della carcassa dell'animale, tuttavia si può portare solamente un'animale per volta sul cavallo e con il passare delle ore sia la pelle che l'animale si deteriorano, un altro esempio di come Rockstar Games ha puntato su un'esperienza molto realistica.

Inoltre sono presenti anche animali leggendari che tramite il trapper sblocchiamo indumenti unici, mentre dal ricettatore è possibile acquistare amuleti specifici che migliorano delle statistiche  nell'open world di Rockstar Games.

Oltre questo è possibile rapinare la diligenza, cacciare delle taglie per accumulare denaro, andare a pesca, craftare munizioni o creare ricette uniche, oppure andare a teatro con uno spettacolo che vi lascerà a bocca aperta per ciò che avviene a schermo, senza dimenticare le missioni degli sconosciuti citate prima, dove in alcuni casi ci richiedono di trovare dei tesori oppure delle incisioni rupestri.

Red Dead Redemption 2 stupisce proprio per la cura dei dettagli nell'open world, ogni attività è utile e non risulta riempitiva, mantenendo sempre lo standard qualitativo su livelli alti, uno dei maggiori problemi degli open world recenti.

Inoltre, per evitare il problema della dispersività le missioni degli sconosciuti si attivano gradualmente, non creando mai quella sensazione di avere una miriade di icone sulla mappa.

Red Dead Online

Alcuni mesi dopo il lancio è arrivato Red Dead Online, esperienza multiplayer di Red Dead Redemption 2 che non è riuscita a replicare il fenomeno di Gta Online.

Tra i pochi difetti dell'open world di Rockstar c'è infatti la componente online, ci sono diverse modalità e si possono intraprendere le attività dei ruoli da  Naturalista, Distillatore, Collezionista, Cacciatore di Taglie e Commerciante.

Il problema di questi Ruoli è in alcuni casi il biglietto di ingresso per interpretarli, a causa di un esborso in-game non indifferente, mentre le attività da compiere nei casi del Cacciatore di Taglie e Naturalista soffrono di un'eccessiva ripetitività.

La storyline da completare in cooperativa offre invece bei momenti, tuttavia si può completare in poche ore e le attività secondarie si limitano a ripetere i stessi compiti, come le rapine alle diligenze da completare in breve tempo e soffrono di una certa ridondanza.

Sono più riuscite invece le Modalità Competitive con le classiche squadre da 4 giocatori oppure alcune variazioni sul tema interessanti come la Battle Royale, con la possibilità di avere a disposizione solo un arco o il coltello, sfruttando così la componente stealth.

In definitiva la componente Multiplayer di Red Dead Redemption 2 non convince particolarmente e specialmente se paragonata all'exploit di Gta Online, forse anche per un supporto post-lancio pigro da parte di Rockstar Games, può comunque intrattenere per un buon quantitativo di ore, ma era lecito attendersi di più da un Multiplayer che aveva un ottimo potenziale.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Per ciò che concerne la varietà delle ambientazioni, Red Dead Redemption 2 rappresenta alla perfezione il periodo storico, si passa dalle cittadine di Valentine e Strawberry alla più appariscente Rhodes dominata da due famiglie benestanti, fino ad arrivare alla splendida Saint-Denis che vede fiorire la civilizzazione, con Annesburg a nord che rappresenta la città mineraria dell'epoca.

Oltre ad una diversificazione delle città, l'open world ha un clima differente, dalla gelida Colter dove si inizia il gioco al clima più caldo di Rhodes, sul cavallo è necessario lasciare  degli indumenti sia estivi che invernali, per poterli cambiare senza dover tornare all'accampamento.

Red Dead Redemption 2 gira in retrocompatibilità su Xbox Series X, la versione è quella di Xbox One X, su console è attualmente la migliore disponibile sul mercato e nonostante siano passati alcuni anni, rimane uno degli open world più impressionanti dal punto di vista tecnico.

Considerando la mole di elementi a schermo ed il lavoro ottimo anche sulla gestione della fisica e sul comportamento degli NPC,  l'ottimizzazione di Red Dead Redemption 2 dovrebbe essere d'ispirazione per altri team di sviluppo tripla A.

Il sound design del gioco convince sia nel feedback nelle sparatorie, così come nei suoni ambientali differenti, anche sui fenomeni atmosferici come i temporali ad esempio.

Come d'abitudine per le produzioni Rockstar, il videogioco non è doppiato in italiano, ma sono presenti i sottotitoli, le perfomance attoriali sono sublimi, tra tutti spiccano quelle di Arthur Morgan e Dutch Van Der Linde, anche sotto questo punto di vista non si era mai vista una cura simile nell'open world di un numero cosi vasto di personaggi, in generale anche le voci risultano adatte con i differenti gerghi dialettali come quello di Sean che interpreta alla perfezione l'irlandese.

Le soundtrack si alternano tra quelle orchestrali e cantate, in entrambi i casi accompagnano le vicende di Arthur Morgan in maniera eccelsa, senza svelare troppo  i momenti narrativi più di forte impatto sono accompagnati da tracce che nulla hanno da invidiare ai classici Western.

Sul fronte longevità Red Dead Redemption 2 è mastodontico, valutando la campagna e la maggior parte delle quest secondarie si può completare in quasi 90 ore di gioco, come anticipato prima le singole attività  sono curate in maniera minuziosa e approcciarsi giocando solamente la Main Quest è un peccato, visto la qualità complessiva dell'open world di Rockstar Games.

Red Dead Redemption 2 riscrive le regole degli open world narrativi con la storia meglio raccontata di sempre tra i videogiochi a mondo aperto.

Oltre alla narrativa e ad una caratterizzazione dei personaggi sublime, Rockstar Games riesce a superare se stessa anche nell'interazione nell'open world, un mondo così vivo e con una qualità così alta nelle singole attività non si era mai visto, difficilmente sarà replicabile nel breve periodo.

Le piccole pecche relative ad un multiplayer meno convincente del previsto e alcuni comandi che creano piccoli problemi nelle interazioni non scalfiscono una delle produzioni destinate a rimanere impresse nel medium per molti anni.

In definitiva Red Dead Redemption 2 è un punto di arrivo negli open world narrativi, dal 2018 in poi i videogiochi a mondo aperto improntati sulla narrativa hanno un nuovo esempio da seguire.

Voto 10

Pro

Narrativa sublime e un punto di arrivo per i futuri open world

Caratterizzazione dei personaggi incredibile

Soundtrack eccellenti che accompagnano i momenti narrativi del gioco

Open world interattivo e vivo con una grande qualità delle attività opzionali

Il gameplay convince con uno shooting ragionato e adatto al contesto storico

Regia e recitazione di grande livello

Le missioni degli sconosciuti convincono in pieno

Comparto tecnico ottimo

Contro

Red Dead Online non è riuscito a replicare il successo di GTA Online

Alcuni piccoli problemi nel sistema di comandi e il cover system non è impeccabile



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