The Last of Us Part II- la recensione del gioco Naughty Dog

11.07.2020

Sono passati sette anni da uno dei giochi più importanti della scorsa generazione.

In molti non si aspettavano un sequel di The Last of Us, ma Naughty Dog ha deciso di mettersi ancora alla prova e dopo l'ottimo Uncharted 4 è disponibile sul mercato The Last of Us Part II.

Oltre alle polemiche sterili sul rewiew bombing e i leak usciti, ci siamo tuffati in una delle esperienze che si preannunciavano come tra quelle più importanti di questa generazione.

Trama

Il racconto di The Last of Us Part II ci mette nei panni di Ellie e Joel, che finalmente hanno raggiunto un equilibrio nella città di Jackson.

Tuttavia, dopo un prologo ben riuscito, un avvenimento importante darà il via ad una sorte di vendetta.

Il lavoro magistrale del team nelle cutscenes è percepibile fin dall'inizio, con una qualità della recitazione e del motion capture tra i migliori di questa generazione.

In questo secondo capitolo, la paura non è l'epidemia del Cordyceps, ma piuttosto i rapporti umani che vi faranno dubitare più volte quale sia il bene e il male (sempre se riuscite a trovare una risposta). La rabbia e la violenza che proverete sarà di gran lunga superiore a quella del predecessore, la vendetta è la parola chiave che vi porterà ad amare e odiare i vari personaggi costruiti dal team interno di Sony.

Il lavoro narrativo fatto da Naughty Dog sotto questo punto di vista è eccellente, tuttavia in molti potrebbero sentire la mancanza di quell'atmosfera che ha contraddistinto il primo capitolo.

Se la prima metà di gioco risulta di livello assoluto, non abbiamo percepito la stessa sensazione nella seconda metà dell'avventura (escluso il finale), in cui la narrativa risulta eccessivamente diluita con alcuni personaggi secondari più deboli rispetto al primo capitolo e alle battute iniziali di questa Part II.

Questo secondo capitolo rimane di alto livello sul comparto narrativo per ciò che vuole trasmettere, grazie anche a dei flashback che sono il fiore all'occhiello della produzione, ma avremo gradito una seconda parte più concisa e meno compassata.

Gameplay

Il gameplay di The Last of Us Part II rinnova la formula del primo capitolo, con una maggiore fluidità nei panni di Ellie e alcune interessanti aggiunte dal punto di vista ludico.

Ci è subito saltato all'occhio l'aggiunta di nuove meccaniche come la schivata e un attacco corpo a corpo molto più incisivo rispetto al passato.

Inoltre, Naughty Dog aveva pubblicizzato nel periodo pre-lancio il motion matching, un rivoluzionario modo di contestualizzare e velocizzare le animazioni di Ellie.

In generale questo miglioramento tende ad enfatizzare la fluidità nelle fasi contro i nemici, sia nella schivata ma anche quando ci muoviamo in maniera più furtiva, con la possibilità anche di strisciare nell'erba.

Anche la corda è una nuova introduzione all'interno del prodotto, che ci aiuterà per attraversare luoghi con un salto oppure in altri casi potremo calarci dentro degli edifici ad esempi.

La struttura di gioco è inizialmente molto più aperta con un'area interamente esplorabile a Seattle, tuttavia questa zona risulta più come un esperimento per un progetto futuro, piuttosto che una scelta del team per l'intero The Last of Us Part II.

Per la prima metà del gioco il level design e la libertà di approccio con i nemici ci ha stupito in maniera positiva, con aree molto più libere durante gli scontri rispetto al passato, che favoriscono una maggiore verticalità nell'azione.

Nelle due zone più ampie avremo a disposizione il cavallo e una barca per poterci muovere in maniera più rapida ed esplorare luoghi opzionali utili principalmente al recupero del materiale e ai collezionabili.

Durante l'esplorazione troveremo materiale per il crafting e per potenziare le abilità della protagonista un po' come accadeva nel predecessore, con la novità delle cassaforti in cui potremo trovare materiale prezioso.

Gli enigmi delle stesse risultano però eccessivamente semplici, spesso troveremo un collezionabile in cui è scritta la combinazione, sicuramente si poteva rendere più ingegnosi questi rebus, cosi come i luoghi in cui non avremo immediatamente accesso a causa di una porta bloccata che si risolveranno in breve tempo rompendo ad esempio un vetro con una bottiglia o usando la corda.

Nonostante alcune novità ludiche, la seconda metà soffre di una linearità eccessiva, che ci ha ricordato alcuni aspetti meno a fuoco del primo capitolo.

In generale l'esplorazione tende ad essere più limitata, con ambientazioni molto chiuse anche nelle fasi di gameplay e una libertà di approccio minore rispetto alla prima fase dell'avventura, con alcune fasi ad ondate che enfatizzano maggiormente questo difetto della produzione.

Nella prima fase ci è capitato di sperimentare parecchio con diversi tipi di approccio alle possibilità ludiche offerte da Naughty Dog, nonostante è consigliabile l'approccio stealth (specialmente alle difficoltà più alte), ma ad un certo punto è come se il gioco ci avesse tolto l'opportunità di proseguire a variare continuamente il gameplay, a causa di una maggiore linearità degli scontri con i nemici.

Inoltre sono state aggiunte due nuove creature di infetti e due diverse fazioni di nemici umani chiamate Washington Liberation Post e i Serafiti, soprannominati le Iene.

I "WLF", chiamati anche Lupi, hanno dalla loro parte dei cani che riescono a fiutare la presenza di Ellie nelle vicinanze, rendendo più complesse le sezioni furtive, mentre i Serafiti sono molto temibili nei combattimenti corpo a corpo.

Sicuramente uno degli aspetti più migliorati rispetto al primo capitolo è l'intelligenza artificiale umana, nascondersi nell'erba alta non vi renderà "immuni" (perdonate la citazione alla protagonista) ai pericoli, così come un attacco stealth tenendo all'infinito un nemico intrappolato: questo opporrà resistenza cercando di divincolarsi.

Solamente nell'ultima parte dell'avventura abbiamo notato qualche anomalia dell'intelligenza artificiale umana, tuttavia rimane sopra gli standard di molti altri giochi visti in questa generazione, probabilmente per vedere un vero passo in avanti definitivo dovremo attendere la prossima generazione.

In generale anche l'uso delle armi da fuoco è più rifinito, con uno shooting molto diverso da quello classico di Uncharted, ma più funzionale rispetto al predecessore, con la consueta personalizzazione delle armi.

Per ciò che concerne i potenziamenti delle abilità ci sono piccole novità, con una progressione relativa anche a dei manuali che troveremo durante l'esplorazione e ci permettono di apprendere la creazione di diverse munizioni particolari come le frecce esplosive dell'arco.

Mentre forse si poteva osare maggiormente sul crafting, che rimane abbastanza similare a quello del precedente capitolo e non presenta particolari novità.

Accessibilità e gestione della difficoltà

Naughty Dog si è soffermata anche su un aspetto molto importante come l'accessibilità, già visto in altre produzioni recenti come Gears 5.

Tramite i menù del gioco è possibile calibrare qualsiasi aspetto, dagli aiuti grafici o sonori a quelli legati all'interfaccia, in modo che ogni videogiocatore può riuscire a portare a termine il viaggio di The Last of Us Part II.

Inoltre è possibile modificare la difficoltà sui singoli settaggi,dalla difficoltà degli enigmi e dei nemici, fino a danni inflitti e subiti.

Una scelta che abbiamo gradito per modificare a proprio piacimento l'avventura e in ogni momento è possibile cambiare la difficoltà dei singoli aspetti.

Ambientazione e Prestazioni tecniche

L'ambientazione di The Last of Us Part II migliora notevolmente rispetto al capitolo precedente, con luoghi diversificati e continui cambi di scenografia, nonostante ad un certo punto torneremo su luoghi già esplorati.

La cura maniacale dei dettagli di Naughty Dog si nota nella costruzione degli ambienti interni e anche in aspetti spesso secondari nei giochi, come la fisica della corda, il lavoro raggiunto dal team anche in questo caso è di alta qualità.

Passando al comparto grafico, The Last of Us Part II è un passo in avanti anche rispetto ad Uncharted 4, non tanto sull'impatto visivo nei luoghi esterni, ma piuttosto su un sistema di illuminazione miracoloso anche su PlayStation 4 standard.

Il frame rate è stabile anche sulla versione base della console Sony, considerando che abbiamo giocato il titolo pochi giorni dopo il lancio bisogna elogiare il lavoro di ottimizzazione messo in piedi da Naughty Dog(piattaforma in cui abbiamo testato il titolo), cercando il pelo nell'uovo le texture non sono sempre cosi dettagliate e l'immagine poteva essere leggermente più pulita.

Il comparto sonoro di The Last of Us Part II rimane di altissimo livello, così come era già accaduto con il predecessore, forse  è meno presente in questo capitolo la "storica colonna sonora di Gustavo Santaolalla, che lascia spazio ad altre tracce azzeccate nei momenti più carichi di pathos dell'avventura.

Ottimo anche il doppiaggio in italiano di Joel( Lorenzo Scattorin) ed Ellie (Gea Riva), con le new entry che tutto sommato sono ben riuscite e il ritorno della doppiatrice di Tess che in questo caso si è occupata di prestare la voce a Dina, uno dei personaggi più importanti di questo titolo.

Abbiamo completato The Last of Us Part II in poco meno di 25 ore in modalità difficile, una longevità ottima per un action adventure, nonostante dobbiamo segnalare l'assenza del multiplayer rispetto al precedente gioco del franchise di Naughty Dog.

Ancora non sappiamo se verrà integrata la modalità in futuro, magari con l'arrivo del titolo in retrocompatibilità su PlayStation 5.

In definitiva, The Last of Us Part II è un degno sequel del gioco che chiuse la scorsa generazione di PlayStation 3, il miglioramento più tangibile è legato alla maggior dinamicità del gameplay, anche se ad un certo punto la libertà di approccio è stata solamente accennata e si è tornati ad una linearità molto simile a quella del predecessore e una seconda metà dell'avventura un po' troppo diluita.

La regia e la recitazione sono di primissimo livello, così come il comparto sonoro.

Una menzione va fatta anche sul comparto grafico, con una gestione dell'illuminazione eccellente che ci ha dato un assaggio di ciò che vedremo nella prossima generazione.

L'opera di Naughty Dog è sicuramente una delle migliori dell'anno, un titolo che soffre di alcuni problemi di ritmo, ma è tra le esclusive più importanti della scuderia Sony.

                               Voto 8,8

Pro

Regia e recitazione eccellenti

Gameplay molto più fluido del predecessore e aggiunte interessanti come la schivata

Comparto grafico e illuminazione di altissimo livello

Doppiaggio e soundtrack magistrali

Un plauso alla gestione dell'accessibilità

Contro

Narrativa eccessivamente diluita nella seconda metà dell'avventura

La seconda parte soffre di un'eccessiva linearità e una minor libertà di approccio

Enigmi poco stimolanti

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