Top 5 videogiochi del 2020: video online

05.06.2021

Nel precedente video ho pubblicato i miei personali premi sui videogiochi del 2020 (https://www.youtube.com/watch?v=3F8YSvBFRKQ&t=135s), in questo caso ho deciso di condividere la mia top 5 sulle migliori produzioni videoludiche del 2020.

5)Tell Me Why

Dontnod chiude un anno eccellente con due nuove proprietà intellettuali molto interessanti con Twin Mirror e Tell Me Why che si è guadagnato la quinta posizione del mio 2020 videoludico.

Le tematiche trattate sul cambiamento di Tyler e gli spettri del passato sono stati tra gli elementi più riusciti della produzione, così come il rapporto tra i due fratelli che sono ben caratterizzati e uniti da un forte legame.

La collaborazione con Microsoft ha giovato anche dal punto di vista tecnico rispetto alle precedenti produzioni di Dontnod, mentre il motion capture rimane uno dei punti deboli storici dell'azienda francese.

La scelta dei tre episodi è stata azzeccata, ma verso la parte centrale si nota qualche calo di ritmo che non permettono a Tell Me Why di raggiungere le vette qualitative del primo Life is Strange, ancora il miglior titolo dell'azienda francese dal mio punto di vista.

La nuova proprietà intellettuale in esclusiva Microsoft è stata un'ottima sorpresa e specialmente dopo la delusione di Life is Strange, Dontnod aveva bisogno di ritornare con una produzione di ottimo livello ed è accaduto sia con Tell Me Why che Twin Mirror.

4)Watch Dogs Legion

Il franchise di Ubisoft mi ha sempre coinvolto e il terzo capitolo della saga di Watch Dogs non fa eccezione.

Non reputo Legion il migliore della trilogia, visto il mio grande apprezzamento verso Watch Dogs 2, un vero e proprio parcogiochi a mondo aperto, ma in questo nuovo titolo sono state introdotte feature molto interessanti.

La più pubblicizzata è sicuramente la possibilità di arruolare qualsiasi NPC nel DedSeC, questa novità ha portato ad una grande libertà di approccio dal punto di vista ludico e se prima del lancio del gioco avevo molti dubbi sull'assenza di un vero protagonista, durante la storyline ho invece apprezzato la scelta di poter far parte di una squadra.

Purtroppo l'involuzione è arrivata sull'intelligenza artificiale, uno degli aspetti che più mi aveva stupito in maniera positiva con il predecessore e la varietà delle missioni in Watch Dogs Legion tende a latitare verso le ultime ore di gioco.

La storia principale che si divide in diversi filoni narrativi mi ha invece coinvolto e interessato più del previsto, con diversi antagonisti particolarmente convincenti.

La Londra messa in piedi da Ubisoft merita sicuramente una menzione, l'ambientazione migliore della trilogia degli hacker, arricchita anche da una direzione artistica convincente e nel 2020 è stata la produzione Ubisoft che ho preferito.


3)DOOM Eternal

Doom Eternal è uno dei giochi più adrenalinici della generazione, un FPS vecchia scuola che è riuscito a reinventarsi e migliorare diverse cose rispetto al capitolo del 2016.

Le ambientazioni sono molto più varie e il level design mi ha convinto particolarmente, peccato solo per le fasi platform che risultano poco intuitive e spezzano il ritmo dall'azione, una delle poche pecche della produzione di id Software.

Il comparto tecnico e l'ottimizzazione è eccezionale, grazie all'id Tech, nuovo engine, inaugurato proprio con Doom Eternal.

La scelta di inserire una trama con più cutscenes è stata una scelta che ha sicuramente diviso i fan storici, personalmente ho apprezzato l'intento di id Software, seppur il focus rimane sul gameplay.

Doom Eternal si piazza meritatamente all'ultima posizione del podio, dietro i due titoli che reputo più intoccabili dell'anno, ma il titolo di id Software rimane uno degli FPS migliori della generazione insieme a Titanfall 2.

2)The Last of Us: Part II

Naughty Dog fa centro e riesce a migliorare diverse cose rispetto al primo The Last of Us, il gameplay risulta più fluido e ci sono ottime aggiunte come la schivata e il netto miglioramento dell'intelligenza artificiale umana.

Dal punto di vista tecnico, The Last of Us: Part II è un assaggio di next-gen, il motion capture è eccezionale così come l'illuminazione che fa gridare al miracolo visto che il titolo gira anche su PlayStation 4 standard.

I tre premi che ho assegnato al titolo dimostrano quanto abbia apprezzato diversi aspetti del gioco di Naughty Dog, la regia raggiunge i picchi generazionali assieme a Red Dead Redemption 2 e pochi altri giochi presenti su PlayStation 4 e Xbox One.

L'intreccio narrativo l'ho trovato interessante, ma tra i pochi difetti della produzione c'è una storyline troppo diluita specialmente nella seconda parte dell'avventura, nonostante la scelta di vedere i diversi punti di vista tra Abby ed Ellie sia azzeccata, alcuni eventi potevano scorrere in maniera sicuramente più rapida. Lo stesso gameplay nonostante i miglioramenti poteva offrire una maggiore verticalità rispetto a ciò che abbiamo visto, alcune aree presenti nella prima parte del gioco le ho trovate decisamente più riuscite per sperimentare una maggior libertà di approccio.

The Last of Us: Part II rimane uno dei titoli migliori prodotti da Sony nella generazione PlayStation 4, ma la mia scelta del Game of the Year è andata ad un altro titolo.

1)Ori and the Will of the Wisps

Moon Studios mi ha sorpreso molto con questo sequel che riesce a superare totalmente Ori and Blind Forest, ottimo primo capitolo rilasciato inizialmente in esclusiva Microsoft e poi arrivato su Nintendo Switch.

Ori and the Will of the Wisps amalgama alla perfezione combat system ed esplorazione con un netto miglioramento rispetto al predeessore dal punto di vista ludico e anche la gestione dei checkpoint automatici risulta meno frustrante rispetto al primo capitolo.

La narrativa delicata è riuscita a coinvolgermi maggiormente e alcuni eventi che trascorrono nella storyline sono tra i migliori della generazione appena trascorsa, così come la direzione artistica e la bellezza degli scenari presenti in Ori and the Will of the Wisps.

Gli unici difetti della produzione riguardano l'ottimizzazione al lancio (oggi su Xbox Series X gira in maniera molto fluida) e la gestione della difficoltà che non sempre risulta graduale ma gestita in maniera comunque migliore rispetto al primo capitolo, nonostante questo Ori and the Will of the Wisps è il mio personale Game of the Year del 2020, un Must play e un punto di arrivo tra gli esponenti del genere dei metroidvania.

Vi invito a visionare il video ed a iscrivervi al mio canale YouTube per rimanere aggiornati sui nuovi contenuti.




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