Top 50 videogiochi della generazione (quarta parte)
Nei predecenti articoli ho iniziato ad approfondire la mia top 50 della generazione e in questa penultima parte ci saranno i giochi dalla posizione numero 20 alla 11 (l'ultima parte arriverà con un video dedicato sui miei dieci giochi della generazione).
Qui di seguito vi lascio la prima, la seconda e la terza parte della classifica.
20)Assassin's Creed Odissey (2018)
Assassin's Creed Odissey apre questa quarta parte della classifica della generazione riuscendo ad entrare nella top 20.
Tra tutti i titoli del franchise rilasciati su PlayStation 4 e Xbox One il capitolo in Grecia è stato quello che più mi ha colpito e in sostanza dove la formula da Action RPG è riuscita ad esplodere maggiormente, senza le incertezze di Origins o l'eccessiva lunghezza di Valhalla.
Ad essere onesti l'altro gioco che più ho apprezzato è stato Unity che al netto dei bug riusciva a rappresentare in maniera fantastica Parigi, ma in Odissey il combat system è riuscito a farmi passare più di 90 ore sul titolo in questione.
Oltre ad una maggiore dinamicità del combat system rispetto ad Origins e Valhalla, c'è un focus importante sulle abilità sovrannaturali che ho trovato molto utili nei momenti più concitati dell'avventura.
L'Antica Grecia è poi splendida da esplorare e al netto di una mappa forse troppo grande, il titolo presenta un'ottima varietà di ambienti.
Ovviamente alcune cose le ho gradite meno, il grinding è ancora presente e in generale la narrativa in alcuni momenti si perde complice una scrittura non cosi a fuoco, ma rimane un titolo mastodontico come contenuti e che mi ha intrattenuto per molte ore.
19)DOOM Eternal (2020)
DOOM Eternal si prende la mia personale medaglia d'oro come FPS della generazione riuscendo a superare anche l'ottimo Titanfall 2.
Se nel reboot del 2016 ero molto critico su alcuni aspetti del gioco, in DOOM Eternal il gioco presenta una campagna single-player di livello altissimo, grazie ad un gameplay unico nel genere degli sparatutto in soggettiva.
DOOM Eternal è un gioco frenetico e con una difficoltà impegnativa, un titolo che mi ha appassionato con uno shooting preciso e degli scontri sempre dinamici all'ultimo respiro.
L'ID Tech poi è incredibile, nuovo engine che è stato inaugurato proprio con DOOM Eternal e il titolo è ottimizzato in maniera magnifica.
Non sono riuscito a trovare una posizione più in alta in classifica a causa delle fasi platform che tendono ogni tanto a spezzare il ritmo dall'azione e un multiplayer che ho trovato sottotono se paragonato ad altri sparatutto in soggettiva.
18)Death Stranding (2019)
Da questo momento in poi della classifica è stato ancora più complesso selezionare le varie posizioni, visto che si tratta di giochi best seller della generazione.
Death Stranding è un'opera visionaria, un titolo che ha completamente diviso l'utenza, ma al netto di alcuni difetti è stata un'esperienza ottima.
La fase gestionale del carico e tutto ciò che riguarda il multiplayer asincrono sono state delle novità ottime, questo discorso vale a prescindere dall'apprezzamento di ogni giocatore verso un gameplay comunque atipico, ma che offre uno spunto diverso al mercato dei tripla A moderni e già per questo merita di essere premiato.
La regia poi tocca i picchi generazionali, grazie anche ad una recitazione di altissimo livello, vista la presenza di molti attori di Hollywood.
Non lo ritengo un titolo esente da pecche, visto che la fase action e gli scontri con i boss e le creature arenate abbassano in generale la qualità della produzione, ma Death Stranding rimane un titolo che va provato e più di ogni altro titolo ogni giocatore avrà un'opinione differente.
17)Marvel's Spiderman (2018)
Dopo diversi titoli abbastanza mediocri sull'Uomo Ragno è finalmente arrivato Marvel's Spiderman, sviluppato da Insomniac e rilasciato in esclusiva Sony.
L'open world di Marvel's Spiderman è abbastanza canonico e ho trovato le quest secondarie non cosi avvincenti, ma a spiccare è la narrativa principale che non sfigura rispetto alla controparte cinematografica con diversi colpi di scena interessanti e con un buon ritmo di gioco dall'inizio alla fine.
Il sistema di movimento di Marvel's Spiderman è fantastico e presenta anche un combat system convincente, vista anche l'ispirazione a Batman Arkham ma riprodotto in maniera ottima nell'universo dell'Uomo Ragno.
Ci sono alcuni momenti un pò più superficiali, come le fasi stealth con Mary Jane che tendono a spezzare il ritmo dall'azione, ma in linea generale Marvel's Spiderman è uno dei titoli a mondo aperto che più ho preferito nella generazione.
16)Batman Arkham Knight (2015)
Come per Marvel's Spiderman, anche Batman Arkham Knight è un altro dei giochi dell'universo dei supereroi della generazione.
Arrivato ormai al terzo capitolo la formula è consolidata e il gameplay funziona sia nelle fasi più action che in quelle furtive, offrendo un'ottima varietà all'interno dell'avventura nei due differenti approcci.
Le attività secondarie le ho trovate più contestualizzate rispetto a Marvel's Spiderman e meno distaccate da ciò che avviene nella trama principale, anch'essa ben riuscita con colpi di scena spesso avvincenti.
Il difetto maggiore del gioco è la guida della Batmobile che ho trovato veramente poco intuitiva e spesso nei combattimenti con il veicolo risulta difficoltoso avere la meglio anche a difficoltà standard.
Batman Arkham Knight chiude la trilogia in maniera ottima e raggiunge l'apice del franchise proprio con questo terzo capitolo.
15)Forza Motorsport 7 (2017)
Nella formula dei simarcade Forza Motorsport 7 è stato il gioco in cui ho passato più ore nell'intera generazione, un titolo con una vastità di contenuti spaventosa, grazie all'aggiunta di diverse piste rispetto al predecessore e ad un numero incredibile di veicoli.
Forza Motorsport 7 è stato anche il primo titolo a sfruttare la potenza di Xbox One X e riusciva a raggiungere i 4K nativi e 60FPS, grazie alla scalabilità dell'engine Forza Tech.
Inoltre è stato aggiunto il meteo dinamico durante la gara, anche se sono situazioni che rimangono circoscritte solo su alcune piste.
La modalità Carriera pur non stravolgendo moltissimo rispetto al sesto capitolo mi ha intrattenuto per moltissime ore e Forza Motorsport 7 rimane il capitolo del franchise che più ho preferito in questi anni.
Il nuovo Forza Motorsport in sviluppo dovrebbe creare un supporto continuo negli anni, forse uno dei pochi difetti del settimo capitolo.
14)God of War (2018)
Tra i punti più alti della generazione PlayStation 4 c'è sicuramente God of War, un titolo incredibile che riesce a reinventare un brand.
Il gioco sviluppato da Santa Monica è una sorta di Reboot ed è passato dal genere hack and slash abbastanza classico ad essere un action adventure con elementi da metroidvania.
Tuttavia, la brutalità di Kratos e il gameplay energico è sempre presente, con l'aggiunta di un arma come il Leviatano, una delle più interessanti di questi anni e senza fare spoiler proseguendo nell'avventura avrete a disposizione una vecchia arma molto apprezzata dai fan del brand.
Inoltre a funzionare come spalla non solo narrativa c'è Atreus, figlio di Kratos che nelle fasi più concitate è molto utile ad eliminare alcuni nemici.
A livello narrativo God of War affronta il tema delle mitologie norrene e getta le basi per un sequel che potrebbe essere ancora più interessante come storyline.
Per molti potrebbe essere ingeneroso non posizionare un Game of the Year tra le prime dieci posizioni, la verità è che in questa generazione ho avuto modo di giocare moltissimi giochi e comunque in God of War ci sono anche piccoli difetti come la componente RPG che ho trovato abbastanza superflua e il riciclo di alcuni boss proseguendo nell'avventura, tutte cose che spero verranno migliorate nel sequel previsto nel 2022.
13)Watch Dogs 2 (2016)
La serie di Watch Dogs è tra quelle che più mi diverte a livello ludico e la massima espressione di questa formula è stata a mio avviso raggiunta con il secondo capitolo.
Il primo titolo del franchise a livello narrativo aveva il suo fascino, ma peccava in alcune meccaniche, mentre Watch Dogs Legion dopo diverse ore di gioco soffre di una ripetitività di fondo che non ho riscontrato nell'avventura di Marcus Holloway.
Watch Dogs 2 è stato per me quello che ha rappresentato per molti Gta V, grazie ad un open world "colorato" e una città molto caratteristica come San Francisco.
Tutto questo però funziona grazie ad una libertà di approccio incredibile, trovo molto sottovalutato lo stealth di Watch Dogs 2 che funziona magnificamente grazie a diversi gadget da usare come diversivi.
La narrativa pecca forse come caratterizzazione dei personaggi, ma offre diversi spunti interessanti riguardo la politica e il controllo dei dati nel mondo.
Watch Dogs 2 mi ha intrattenuto per molte ore ed è stato uno dei pochi open world della generazione che mi ha spinto a completare tutte le attività presenti nella mappa di gioco, un titolo che merita una posizione importante nella mia classifica della generazione.
12)The Last of Us Part II (2020)
The Last of Us Part II riesce a raggiungere l'eccellenza della generazione sotto diversi punti di vista: la regia è incredibile, così come il comparto tecnico e l'illuminazione che è impressionante se pensiamo che il titolo gira su un hardware del 2013.
Il gameplay era uno degli aspetti meno riusciti del primo capitolo e in questo sequel ci sono grandi miglioramenti a livello di intelligenza artificiale umana e una maggiore fluidità nelle animazioni.
Naughty Dog è riuscita a rendere credibili anche i personaggi di questa parte 2, come il personaggio di Abby e una grande evoluzione del personaggio di Ellie.
Tuttavia, ho trovato la seconda parte dell'avventura fin troppo diluita e alcuni momenti potevano scorrere in maniera più rapida.
The Last of Us Part II rimane uno dei titoli migliori prodotti da Sony su PlayStation 4 e si ferma ad un passo dalla top ten, un gioco incredibile sotto il punto di vista della cura dei dettagli.
11)Life is Strange (2015)
Life is Strange è stato un titolo che mi ha colpito molto, senza dubbio il migliore nel genere degli interactive drama.
Era il 2015 quando uscì il gioco e finora lo reputo ancora la migliore opera di Dontnod, nonostante ottimi giochi come Twin Mirror e Tell Me Why, già citati nella mia classifica.
Il racconto di Maxine e Chloe l'ho trovato veramente emozionante per larghi tratti dell'avventura, così come la gestione del potere che rende il gameplay più interessante rispetto agli altri esponenti del genere.
Sicuramente si può criticare che le scelte non impattano cosi tanto come nei giochi di David Cage, ma lo scopo di Life is Strange è quello di raccontare una storia e in questo il titolo riesce in maniera ottima.
Life is Strange lo trovo un titolo insuperabile nel genere di appartenenza e si ferma ad un passo dalla mia top ten della generazione.
Con il titolo di Dontnod si chiude questa quarta parte della generazione, nelle prossime settimane arriverà il video con l'ultima parte dedicata ai miei dieci giochi della generazione.
