Top 50 videogiochi della generazione (seconda parte)

25.06.2021

Nel precedente approfondimento vi ho parlato della prima parte della mia top 50 della generazione e in questo nuovo articolo ci sarà la seconda parte partendo dal 40° posto in classifica fino al 31°.

Al seguente link trovate le precedenti dieci posizioni.

40)Spiritfarer (2020)

Spiritfarer è uno degli indie che ho preferito in questa generazione e il migliore nel 2020.

Dietro ad una direzione artistica ottima, c'è un titolo che è riuscito ad emozionarmi grazie ad una narrativa che si basa su una delle cose più difficili da affrontare nella vita: quello di dover dire addio ad una persona cara.

In Spiritfarer la protagonista è Stella, che viene introdotta nel nuovo lavoro da Caronte e dovrà traghettare gli spiriti nei morti nell'aldilà.

Durante l'avventura sandbox il giocatore stringerà amicizia con i vari personaggi ed a livello narrativo il titolo mi ha particolarmente convinto, visto che scopriremo anche il passato e sarà impossibile non stringere un legame con i protagonisti prossimi alla morte.

A livello ludico Spiritfarer ha un gameplay che abbraccia il genere dei gestionali, dove in base alle richieste dei "nostri clienti" dovremo trovare dei materiali da creare per costruire

Spiritfarer è stata una piccola sorpresa, purtroppo il difetto più grande del gioco è legato ad una trama tirata troppo per le lunghe e proprio per questo motivo il titolo non si trova in una posizione più alta in classifica.

39)Star Wars Jedi Fallen Order (2019)

Star Wars Jedi Fallen Order è uno dei titoli che ho recensito sul sito e da giocatore assiduo di action-adventure ho apprezzato il gioco di Respawn Entertainment, team che troverete anche con un altro titolo nelle prossime posizioni.

In generale il gioco funziona molto nell'esplorazione grazie alla struttura da metroidvania 3D e delle abilità legate alla spada laser di Cal Kestis, il Padawan protagonista del titolo.

I pianeti che ci troveremo ad esplorare sono strutturati in maniera interessante ed è evidente l'ispirazione del titolo a giochi blasonati come le arrampicate simili ad Uncharted e la struttura di gioco con il respawn che si ispira ai Souls-like.

A differenza dei titoli di From Software però manca un combat system tecnico come Sekiro e ci sono diverse imprecisioni legate alle animazioni e alla gestione della telecamera, rimane un buon punto di partenza e su next-gen oggi è migliorato anche dal punto di vista tecnico, infatti la stessa ottimizzazione era un altro degli elementi meno riusciti su PlayStation 4 e Xbox One.

38)Detroit: Become Human (2018)

Detroit: Become Human è stata una delle opere di David Cage più riuscite dal mio punto di vista.

Il titolo rilasciato in esclusiva console su PlayStation 4 è uno dei migliori titoli nel genere degli interactive drama e racconta la storia con tre personaggi differenti.

Detroit: Become Human fa riflettere specialmente per tematiche profonde legate ad un futuro ormai non più cosi impossibile, purtroppo uno dei problemi che affliggono il titolo è di avere un'esperienza limitata dopo una sola run, viste le molte diramazioni del gioco di Quantic Dream.

Il gameplay stesso rimane ancorato ai canoni del genere, senza offrire spunti differenti come era accaduto con Beyond: Two Souls, mentre dal punto di vista tecnico siamo su livelli altissimi e  si nota l'upgrade rispetto alle precedenti opere del team.

Detroit: Become Human è forse il titolo più bilanciato del trittico rilasciato su PlayStation 3 e 4, un'opera riuscita che non rivoluziona il genere di appartenenza, ma rimane un gioco solido che consiglio agli amanti degli interactive drama.

37)Hollow Knight (2017)

Hollow Knight è un altro degli indie migliori della generazione PlayStation 4 e Xbox One.

Il titolo sviluppato dal Team Cherry è diventato uno dei giochi più amati dall'utenza, complice l'ispirazione ai Souls-like in un genere totalmente diverso.

Soggettivamente, visto il mio poco apprezzamento verso i titoli di From Software non ho facilmente digerito il game design di Hollow Knight e la sensazione continua di perdersi e ritrovarsi (come cita uno degli NPC del gioco) mi ha sicuramente creato diversi grattacapi, ma oltre questo il titolo è uno dei metroidvania più riusciti dell'intera generazione.

Le boss fight e l'esplorazione risultano tra i maggiori pregi della produzione, grazie anche ad una direzione artistica da non sottovalutare.

Hollow Knight è poi un titolo super longevo considerato il genere di appartenenza e Team Cherry nel tempo ha aggiornato il gioco con nuovi contenuti gratuiti, sicuramente giocherò Silksong, sequel del gioco dove vestiremo i panni di Hornet, uno dei personaggi più riusciti del primo Hollow Knight.

36)The Order: 1886 (2015)

L'avventura di Sir Galahad è stata spesso ingiustamente criticata, ovviamente il fattore prezzo al lancio ha sicuramente influito sul giudizio generale della critica specializzata (PS:giusto per rispondere ai maligni che sostengono quanto i giochi Sony vengano elogiati a priori).

Il titolo rilasciato nel 2015 era il primo gioco esclusivo di Sony a mostrare i muscoli della console, un pò come era accaduto con Ryse: Son of Rome su Xbox One. La sostanziale differenza tra i due giochi è che dietro quel comparto tecnico eccellente si nascondeva un titolo molto più affascinante della controparte uscita su Xbox One, grazie ad un'ambientazione meravigliosa, come la Londra Vittoriana.

La stessa trama principale l'ho trovata interessante con alcuni personaggi ben caratterizzati, purtroppo il finale troppo aperto rimane uno dei maggiori difetti della produzione insieme ad una longevità non entusiasmante, considerata anche l'assenza di una modalità multigiocatore e non ci sono reali motivi per rigiocare il titolo, visto che non sono presenti scelte che possono influenzare l'andamento della storyline.

The Order 1886 mi è piaciuto, tanto da inserirlo avanti a diversi giochi meritevoli, purtroppo però non vedremo mai un sequel del gioco di Ready At Dawn, visto che il team è stato acquisito da Facebook.

35)Devil May Cry 5 (2019)

Tra i miei personali giochi action della generazione c'è sicuramente Devil May Cry 5, grazie ad un combat system tecnico e quasi perfetto nel genere degli hack and slash.

Il gioco Capcom presenta una campagna soddisfacente con tre personaggi differenti: Nero, Dante e V. Se nei primi due casi mi sono trovato di fronte ad un gameplay ottimo, con V non ho apprezzato troppo la variante che rende il combat system sostanzialmente più statico del previsto.

Nel titolo c'è anche molto fan service per gli amanti del brand e alcuni momenti narrativi mi hanno coinvolto con un'ironia ben riuscita e azzeccata al contesto del gioco.

Non tutto è perfetto, visto che la linearità non l'ho trovata così idonea e si poteva offrire una maggiore variante, piuttosto che sezioni in lunghi corridoi, si tratta comunque di un difetto che non scalfisce un gioco che rimane tra gli action migliori della generazione PlayStation 4 e Xbox One.

34)Immortals Fenyx Rising (2020)

Immortals Fenyx Rising è stata una bella sorpresa, avevo adocchiato il titolo prima del lancio e ho sempre pensato che Ubisoft lo ha pubblicizzato poco e male, complice le uscite di Watch Dogs Legion e Assassin's Creed Valhalla nello stesso anno.

La nuova proprietà intellettuale di Ubisoft presenta un open world simile a quanto abbiamo visto con Assassin's Creed, un combat system fresco e dinamico che ricorda i vecchi God of War e l'ispirazione più evidente è a The Legend of Zelda: Breath of the Wild sia per gli enigmi che per alcune caratteristiche come la stamina nell'arrampicata.

Tuttavia, il gioco funziona ed è il classico esempio di un gioco non propriamente originale ma che unendo tutti i tasselli riesce ad intrattenere per diverse ore di gioco.

Il titolo ha comunque la sua identità nel racconto delle mitologie greche, visto che lo fa con molta ironia e con un improbabile duetto di voci fuori campo tra Zeus e Prometeo.

Ci sono comunque alcune cose che funzionano meno come la varietà dei nemici abbastanza scarna e un ritmo delle missioni un pò troppo diluito, ma Immortals Fenyx Rising è un gioco divertente e spero di vedere un sequel nei prossimi anni.

33)Metal Gear Solid V: The Phantom Pain (2015)

Il brand di Metal Gear è uno di quelli più importanti nella storia dei videogiochi e il quinto capitolo al netto di alcuni problemi nello sviluppo l'ho apprezzato molto.

La libertà di approccio nel gameplay è sicuramente uno degli aspetti più riusciti di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain e sperimentare diverse strategie per liberare una zona è consigliato per variare continuamente le possibilità che il gioco offre.

La narrativa specialmente in alcuni momenti risulta di grande qualità, il finale è dal mio punto di vista è geniale e si nota il supporto di Hideo Kojima, seppur come sappiamo la seconda metà del gioco è fallace sotto diversi punti di vista con missioni che si ripetono ad una difficoltà maggiore.

Purtroppo l'open world è stata una novità che non ho troppo gradito e non risulta molto contestualizzato, mi è accaduto di svolgere missioni più volte nello stesso luogo e non ho mai sentito la necessità di esplorare la mappa del gioco.

Al netto di alcuni problemi, Metal Gear Solid V: The Phantom Pain è meritevole di un posto nella mia classifica, una degna chiusura del rapporto tra Konami e Hideo Kojima.


32)Far Cry 5 (2018)

Dopo Far Cry 3, Ubisoft non è riuscita a replicare un titolo di quel livello nel franchise, ma Far Cry 5 è stato un titolo che mi ha intrattenuto per un buon quantitativo di ore.

L'ambientazione del Montana è probabilmente la mia preferita dell'intero franchise e i villain della famiglia Seed, in particolare Joseph sono tra i migliori della generazione appena trascorsa.

Il gameplay funziona senza apportare particolari novità rispetto ai precedenti capitoli, con diverse possibilità di approccio, anche se l'intelligenza artificiale rimane uno dei problemi storici del franchise.

La sensazione che ho avuto giocando Far Cry 5 è stata quella di un prodotto solido che mi ha convinto proprio perchè rimangono invariati i pregi del brand, come i villain e il feeling nel gameplay, l'unica eccezione è  stata Far Cry Primal che rimane comunque uno spin-off e non un capitolo principale della serie.

Far Cry 5 non riesce allo stesso tempo ad occupare una posizione più alta in classifica, proprio per alcune novità che spero verranno introdotte con Far Cry 6 che arriverà sugli scaffali nei prossimi mesi.

31)Ghost of Tsushima (2020)

Ghost of Tsushima ha chiuso in maniera degna la generazione delle esclusive PlayStation 4, un titolo abbastanza canonico come open world, ma che raggiunge i picchi generazionali sull'ambientazione e la direzione artistica.

La mappa è ben bilanciata come dimensioni e offre un'ottima varietà, ma come appena accennato è sul lato artistico che Ghost of Tsushima riesce anche a superare alcuni degli open world più blasonati della generazione.

Il protagonista non l'ho trovato così sfaccettato invece, a differenza del villain e altri personaggi particolarmente azzeccati al contesto.

Per ciò che riguarda il gameplay, ho sicuramente preferito il lato da Samurai che quello da Spettro, visto che il combat system funziona e ha un particolare focus nel parry,mentre le fasi furtive sono fin troppo basilari e non offrono un particolare livello di sfida, a causa di un'intelligenza artificiale un pò sottotono.

L'avventura di Jin Sakai ha degli spunti interessanti anche nei Racconti Mitici: missioni secondarie legate al passato dei Samurai.

Ghost of Tsushima chiude la seconda parte della mia top 50 della generazione, un titolo che in alcuni momenti della storyline poteva dare di più, ma che mi ha intrattenuto per diverse ore chiudendo la mia generazione con  PlayStation 4.

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