Top ten del decennio

Come primo contenuto in questo mio blog personale vorrei parlarvi dei miei dieci giochi del decennio, premettendo che si tratta di una classifica totalmente personale e parlerò in maniera specifica dei vari titoli e di ciò che hanno rappresentato per me, inserendoli in ordine di classifica, dal decimo al primo posto.
Inoltre saranno presenti delle honorable mentions, cioè dei titoli che hanno lottato per entrare in questa top ten fino all'ultimo, ma non hanno trovato spazio nella mia elite della decade.
Ci saranno degli esclusi eccellenti e giochi inseriti in molte top ten del decennio, come ad esempio The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Bloodborne, Super Mario Galaxy, e Mass Effect 2, alcuni di questi titoli non ho avuto modo di giocarli oppure semplicemente non approfonditi abbastanza perché lontani dai miei gusti videoludici, appunto essendo soggettiva.
In futuro tratterò dei giochi più influenti del decennio, proponendo un contenuto più oggettivo possibile e una mia personale top 50 alternativa che prenderà in considerazione il decennio trascorso, ma sarà fatta in una maniera molto particolare ricordando i vari anni videoludici della decade.
Iniziando a parlare di questa mia personale top ten del decennio, ho deciso di non inserire più giochi dello stesso franchise, come ad esempio il primo Red Dead Redemption che fa parte delle menzioni d'onore e non l'ho inserito per questo motivo, anche se in sostanza ancora oggi è uno dei titoli migliori giocati in questi anni, ma ho preferito inserire il secondo capitolo della serie per motivi che spiegherò più avanti. E' lo stesso caso anche per Gears of War 3, un altro gioco importante per me in questa decade e come sopra spiegherò i motivi della mia decisione di inserire un altro capitolo del franchise.
Inoltre
gli altri titoli che hanno lottato per entrare in questa mia
personale classifica sono: Forza Horizon 4, il miglior gioco
racing arcade del decennio per quanto mi riguarda, Watch Dogs 2 che migliora la formula ludica
del primo capitolo, aggiungendo meccaniche più approfondite
dello stealth e dell'hacking e Ori and the Blind Forest, il metroidvania di Moon Studios è stata un'esperienza che mi ha rapito fin dall'inizio grazie alla sua atmosfera fiabesca.
Sicuramente ci sono stati tanti altri giochi molto importanti per me in questo decennio e ne parlerò nella mia top 50 "alternativa",ma i titoli più meritevoli di una menzione d'onore per me sono stati questi cinque.
Possiamo partire nel dettaglio dei miei 10 giochi del decennio.
10) Life is Strange
Ho sempre ammesso che il gameplay ha un peso importante nei videogiochi per me e quindi è molto particolare inserire un'avventura grafica come Life is Strange in questa classifica.
La mia esperienza con il titolo sviluppato da Dontnod ha fatto scattare in me qualcosa in un genere che ho sempre mal digerito.
Il gameplay di Life is Strange, a differenza degli altri esponenti del genere, aggiunge una meccanica relativa al riavvolgimento del tempo, sicuramente è stato uno dei fattori che ha contribuito a farmi apprezzare il gioco di Dontnod. Tuttavia la potenza dell'avventura tra Max e Chloe è nel racconto e nel legame che si crea tra loro, non si tratta di un titolo perfetto per via di alcuni clichè relativi ai viaggi temporali, ma valutandolo soggettivamente con gli altri giochi dello stesso genere resta il mio preferito, nonostante abbia apprezzato i vari giochi Quantic Dream e anche lo stesso Life is Strange 2.
Inoltre a toccare le corde del giocatore ci sono soundtrack di un certo peso unite a un'ottima caratterizzazione dei personaggi, tuttavia una delle critiche attribuite al gioco è relativa al sistema di scelte, ma ho trovato la potenza del racconto talmente imponente da entrare tra i miei preferiti degli ultimi anni.
9) The Witcher 3: Wild Hunt
The Witcher 3: Wild Hunt è per molti il gioco migliore della generazione e attualmente il gioco con più premi vinti nella storia dei videogame, potrebbe essere una sorpresa l'ottava posizione, ma ho recuperato il titolo di CD Project RED dopo vari anni dall'uscita, non ho mai giocato i titoli precedenti della serie e nemmeno letto i vari romanzi scritti da Andrzej Sapkowski, tuttavia non ho giocato il terzo capitolo senza le informazioni necessarie, ho letto e visto dei video riassunti per essere pronto al Game of the Year 2015.
Uno dei motivi perché ho recuperato il gioco dopo un po' di anni, è stato a causa del mio poco amore per il genere degli action GDR, ma in questo caso siamo di fronte a uno dei giochi migliori oggettivamente nel genere.
Uno dei pregi di The Witcher 3 è sicuramente la narrativa, con una scelta dei dialoghi che fa scuola a molti titoli arrivati anche dopo, il modo in cui le quest secondarie si uniscono con la main quest principale posso dire che risultano come un apice da raggiungere per gli altri esponenti del genere. Inoltre siamo di fronte a uno degli open world migliori, con un mondo fantasy molto affascinante e ricreato in una maniera fantastica, ancora oggi è uno dei titoli che gioco con piacere, tra una partita a Gwent (il gioco di carte presente nel titolo) e un po' di quest secondarie sparse nel mondo di gioco.
Vorrei parlarvi anche del protagonista Geralt di Rivia e della sua missione di ritrovare Ciri, raramente in un open world sono rimasto per cosi tanto tempo incollato alla storyline, grazie a delle quest secondarie di pari livello a quelle della main quest che mi hanno aiutato a mantenere un coinvolgimento per gran parte dell'avventura.
Tuttavia ci sono dei motivi per cui non è riuscito a salire di più in questa mia classifica, sicuramente il combat system di The Witcher 3 è uno dei pochi difetti della produzione, mentre ho trovato interessante l'uso dei segni del protagonista che donano varietà agli scontri. Inoltre non ho trovato perfette le animazioni del cavallo Rutilia, nessun difetto di questi per me è stato cosi importante da non farmi inserire il gioco in questione nella mia top ten, sicuramente per molti potrebbe esserlo, mentre ho visto in molte classifiche l'avventura di Geralt in cima alla classifica della decade e sicuramente reputo il titolo come una delle esperienze migliori nel mondo degli open world.
Aggiungo infine che le due espansioni Hearts of Stone e Blood and Wine potrei benissimo paragonarle a veri e propri giochi, sia come qualità che come longevità.
8)Sekiro: Shadows Die Twice
Sekiro è stata una delle mie più grandi sorprese di questo decennio, complice le mie esperienze passate con i titoli From Software.
Ho sempre mal digerito i Souls-like e non sapevo cosa aspettarmi dal titolo con protagonista il Lupo.
Sekiro è stata un'esperienza magnifica, a partire dal combat system inarrivabile per quanto mi riguarda nel genere action al livello di sfida che mi ha spinto sempre a migliorarmi fino ai titoli di coda, nonostante alcuni momenti ho trovato la difficoltà mal bilanciata e non sempre graduale, così come una telecamera non gestita in maniera ottima contro alcuni boss.
L'ambientazione del Giappone Feudale mi ha colpito fin da subito, così come come la connessione tra le varie aree di gioco.
Rimane un titolo che taglia inevitabilmente gran parte dei giocatori, ma una volta finito non potrà lasciarvi indifferenti.
Ho apprezzato anche la scelta del team di creare una trama più lineare, nonostante sia presente la solita lore, mi ha colpito molto l'immaginario ricreato da From Software e le boss fight sono tra i momenti più adrenalinici di questo decennio, specialmente quella finale che rappresenta una delle migliori di questi anni sia dal punto di vista scenico che ludico.
7) Horizon Zero Dawn
Le mie aspettative iniziali su Horizon Zero Dawn erano molto basse, il titolo in questione non era una delle esclusive PlayStation 4 che prima dell'uscita mi interessavano particolarmente. Il nuovo lavoro di Guerrilla mi sembrava poco originale e distante dai miei gusti videoludici, tuttavia non giudico mai un gioco prima di provarlo e dopo vari mesi l'ho iniziato cambiando totalmente idea.
La mia esperienza con Horizon è stata eccellente da subito, grazie a una trama principale molto coinvolgente e probabilmente uno dei mondi post-apocalittici più affascinanti che ho avuto il piacere di giocare.
In molti l'hanno definito come una copia dell'open world di Ubisoft, per quanto l'ispirazione ad alcuni prodotti dell'azienda francese è evidente, ho trovato il titolo di Guerrilla come una commistione di vari generi ben riuscita.
Inoltre Horizon è molto originale sia nel concept che nella trama del gioco e con uno dei gameplay più riusciti, grazie agli scontri con le varie macchine presenti nel gioco, difficilmente dimenticherò ad esempio il primo combattimento con il Divoratuono, una delle bestie più feroci nel gioco. Tuttavia alcune situazioni con i nemici umani potevano essere più varie e con un'intelligenza artificiale più evoluta, ma in sostanza il fulcro del gioco restano gli scontri con le varie macchine e la curiosità di capire i vari eventi legati alla trama principale che ho trovato molto interessante.
Un altro punto a favore del titolo riguarda sicuramente il comparto grafico e un'ottima direzione artistica, il mondo di Horizon è fantastico da vedere grazie a una varietà delle ambientazioni notevole.
Attendo sicuramente il sequel di Horizon per la prossima generazione, spero in un'evoluzione dell'attuale capitolo, gradirei dei dialoghi con scelte che incidano maggiormente anche nelle quest secondarie, tuttavia Horizon si merita assolutamente un posto tra i miei giochi del decennio.
6) Gears 5
L'ho scritto anche nella mia presentazione, il primo Gears of War è stato uno dei primi giochi a evolvere i third person shooter, la serie è una delle mie preferite sicuramente, nonostante i suoi alti e bassi, specie in Judgment e Gears of War 4 che reputo le campagne più deboli del franchise e questo è uno dei motivi per cui avevo molti dubbi su questo quinto capitolo della serie che toglie la dicitura of War, lasciando soltanto il nome Gears.
Ero indeciso se inserire in questa mia top ten il terzo titolo della serie oppure il più recente Gears 5, da una parte chi conosce bene il franchise sa di un evento importante accaduto in Gears of War 3 e oltre questo si tratta di una campagna semplicemente epica, ma la serie di Gears con il quinto capitolo aveva bisogno di un cambiamento, un'altra marcia a livello narrativo e se per anni in tanti si sono ispirati alle meccaniche di gioco del titolo Microsoft, a questo punto Gears aveva bisogno di non rimanere ancorato al passato e le novità che ho vissuto mi hanno fatto preferire Gears 5.
I principali cambiamenti relativi a Gears 5 sono un grande passo avanti a livello narrativo e una caratterizzazione dei personaggi molto più profonda, con la protagonista Kait che non fa rimpiangere la mancanza di Marcus come personaggio principale, in aggiunta la struttura più aperta che dona maggior respiro al giocatore con una più ampia esplorazione utile a potenziare il robot Jack: un'altra novità del gioco Microsoft.
Inoltre sono state aggiunte delle meccaniche stealth non perfettamente riuscite, ma donano maggior varietà all'azione di gioco con uno shooting sempre più rifinito e un sistema di coperture eccellente.
Un'altra menzione va sicuramente fatta all'ambientazione più ispirata rispetto al passato, ho adorato l'atto 2 nella neve e anche a livello narrativo lo reputo il miglior atto dell'intero franchise, purtroppo l'atto finale del gioco risulta altalenante e non mi ha permesso di inserirlo più in alto in classifica.
Vorrei dire la mia anche sul multiplayer: ancora oggi risulta uno dei migliori, con nuove modalità come Fuga e Arcade che offrono dei contenuti potenzialmente infiniti.
5) Control
Control era uno dei titoli che attendevo di più in questi ultimi anni, complice la mia grande stima per Remedy, sicuramente un team che non mi ha mai deluso come scoprirete più avanti, grazie anche a una delle penne migliori nell'ambito videoludico: Sam Lake. Tuttavia, avevo molti dubbi sul titolo in questione, la prima esperienza non lineare della software house e sicuramente con un budget minore rispetto ai precedenti giochi.
Control è probabilmente il mio gameplay preferito in questo decennio, ma sarebbe un grande errore menzionare soltanto questa componente di fronte a una direzione artistica eccellente e un'ambientazione che muta continuamente dando una grande varietà e stile al luogo in cui il giocatore si trova.
Inoltre vorrei anche parlare della narrativa che non è stata apprezzata da tutti, se metto il titolo Remedy in una posizione cosi alta significa che non sono d'accordo con queste critiche, la regia è molto curata e l'approccio al genere New Weird rimane un esperimento riuscito dal mio punto di vista.
Tornando alla componente ludica, il gameplay di Control unisce ciò che il team di buono ha fatto in passato e si pone l'obiettivo di dare una maggiore libertà di azione al giocatore, dando un senso di progressione ai poteri della protagonista e con una gestione della fisica ottima, ho apprezzato molto le boss fight nelle missioni secondarie, ma il team finlandese poteva proporre ancora più contenuti da questo punto di vista.
L'universo creato da Control si espanderà con i due DLC sviluppati da Remedy e sono molto curioso di giocarli, non ho trovato perfetto il sistema di checkpoint che in alcuni momenti risulta frustrante e si poteva osare ulteriormente con la quantità di contenuti, ma sono piccoli dettagli in un esperienza di qualità molto alta sotto tutti i punti di vista.
4) Uncharted 4
Reputo Uncharted 4 uno dei giochi migliori di avventura di sempre e il titolo migliore della serie di Naughty Dog, ha quell'atmosfera da film hollywoodiano che trasporta il giocatore nell'avventura.
Rispetto ai precedenti capitoli c'è una maggiore esplorazione, un po' come già detto su Gears 5 ma non si perde mai la bussola, il titolo resta lineare ma con ambienti più ampi.
Dal punto di vista ludico funziona tutto sempre alla grande, lo shooting è ancora più rifinito e l'aggiunta del rampino dona maggior varietà al gameplay, forse lo stealth poteva essere più approfondito con la possibilità di nascondere i corpi e con zone da ripulire totalmente in modalità furtiva.
Forse alcuni si aspettano l'innovazione dal titolo Naughty Dog, ma in realtà quando una formula funziona non va snaturata.
Vorrei aggiungere altri dettagli sull'ambientazione molto riuscita, zone ispiratissime con un level design perfetto, semplicemente un esempio di come si crea un gioco di avventura.
La narrativa è di alto livello tocca temi più profondi rispetto alla trilogia e il motion capture praticamente perfetto dona maggior immersione al videogiocatore.
Inoltre il comparto grafico è uno dei migliori di questa generazione e il multiplayer è molto riuscito con le varie modalità competitive, anche se avrei gradito un'aggiunta di una modalità cooperativa e un numero maggiori di mappe che non sono molte.
Insomma una degna conclusione della serie principale e uno dei titoli migliori sulla console Sony dal mio punto di vista.
3) Alan Wake
Alan Wake è stato per moltissimi anni il mio gioco preferito e il gioco che ha rappresentato per me la scorsa generazione. Il titolo prodotto sempre da Remedy, ha saputo coinvolgermi fin da subito grazie a una delle trame migliori che abbia mai giocato, ispirato in parte a Twin Peaks, il gioco ha saputo farmi vivere delle sensazioni uniche.
L'atmosfera vissuta nell'ambientazione del gioco è sempre stata speciale dal mio punto di vista insieme a una narrativa di alta qualità, inoltre è stato di ispirazione su molti titoli arrivati dopo sul comparto narrativo.
Il gameplay del titolo Remedy è basilare, Alan non è un eroe ha poche armi e una torcia per illuminare le aree di gioco e difendersi dai nemici, i controlli non sono perfetti ma la parte ludica risulta immediata per il giocatore, cosi come la fase shooting adatta al genere a cui appartiene Alan Wake.
Ho apprezzato moltissimo le pagine del diario sparse nell'area di gioco da trovare per scoprire i vari eventi accaduti, la narrativa gioca continuamente con i ricordi del protagonista e il lavoro fatto è di assoluto livello.
La struttura del gioco è lineare ma con ampie foreste in cui il giocatore che può fuggire dai nemici e non in maniera obbligatoria usare le armi da fuoco, in sostanza ho apprezzato il gameplay del titolo nel suo essere intuitivo e seppur ci sono alcune pecche relative ai controlli e alla guida dei veicoli, questi ultimi occupano una piccola parte dell'avventura tra le strade di Cauldron Lake.
Ancora oggi è uno dei titoli che ricordo come uno dei miei preferiti di sempre, sarei felice di vedere un sequel e ritornare a vestire i panni dello scrittore, tuttavia dopo molti anni gradirei un'evoluzione rispetto al primo capitolo.
Per molti anni è stato al primo posto dei miei giochi della decade, ma poi sono arrivati due titoli che lo hanno spodestato dal primo posto.
2) Red Dead Redemption 2
Red Dead Redemption 2 ha rischiato di finire in cima alla mia classifica fino all'ultimo, il paragone con il titolo al primo posto rimane forzato visto che sono due esperienze totalmente diverse, ciò che fa il titolo Rockstar dal mio punto di vista sarà difficile da superare nel contesto degli open world, sia sulla narrativa che sull'interazione con il mondo di gioco.
Ho preferito il secondo capitolo al primo della serie, nonostante ho amato l'avventura di John Marston, ma il viaggio di Arthur Morgan mi ha sconvolto come pochi altri titoli hanno mai saputo fare, la storia principale ha una longevità elevata e la qualità della scrittura dei dialoghi è eccellente.
Ogni cavalcata in Red Dead Redemption 2 porta sempre delle novità, dal tizio che sta morendo e chiede aiuto fino alla banda nemica che assale Arthur, spero altri titoli open world si ispireranno a questi aspetti del titolo western.
Il gameplay di Red Dead Redemption 2 è uno shooting onesto e forse il cover sistem poteva essere sicuramente migliore, uno dei pochi punti deboli della produzione dal mio punto di vista, insieme a una mappatura dei comandi non perfetta che nelle prima ore di gioco mi ha creato qualche problema di troppo per abituarmi.
Questi dettagli non hanno avuto un grande peso nella mia esperienza di gioco che è stata indimenticabile sotto vari punti di vista, ho apprezzato molto anche la ricostruzione perfetta del periodo storico che crea al giocatore una grande immersione nell'open world di Red Dead Redemption 2.
Tornando al lato narrativo reputo tutta l'avventura di altissimo livello con dei picchi in alcuni punti precisi del gioco che innalzano la qualità finale, sicuramente si tratta di un gioco non adatto a tutti per vari motivi, ma uno dei titoli migliori di questo decennio che abbia giocato e in assoluto quello in cui ho trascorso più ore.
Una piccola menzione vorrei farla anche per Red Dead Online, componente multiplayer del titolo che è stata aggiornata con il tempo, sicuramente un'aggiunta piacevole all'esperienza single-player, ma non impeccabile come avrei sperato.
In definitiva lo ritengo il miglior gioco open world che abbia mai giocato, perché ha saputo intrattenermi sia nella narrativa che nell'open world dal primo istante, grazie anche a una regia di livello altissimo livello e posso affermare che sia uno dei giochi raccontati meglio di sempre e senza dubbi al primo posto tra i giochi a mondo aperto.
1) Quantum Break
Ebbene si, al primo posto dei miei giochi del decennio c'è Quantum Break: terzo titolo di Remedy nella mia top ten del decennio, segno di come il team finlandese mi abbia colpito nel corso di questa decade. Parto subito col dire che il titolo sviluppato dal team finlandese non è stato apprezzato da tutti e troppo dimenticato in breve tempo, ma semplicemente l'avventura di Jack Joyce è stata fantastica per me dall'inizio alla fine, probabilmente la mia trama preferita tra quelle che ho giocato in molti anni sul tema sci-fi, unita a una narrativa di livello altissimo.
La scelta di inserire attori noti nel cast ha sicuramente aiutato la recitazione, ma oltre questo c'è una caratterizzazione dei personaggi di qualità elevata, insieme all'esperimento della serie tv che mi è piaciuto molto.
La qualità della serie tv è ottima e l'idea che tramite le scelte prese dal giocatore cambiano gli eventi della storyline e dei filmati in live-action mi hanno fatto apprezzare moltissimo questo esperimento, ovviamente non tutti i giochi devono seguire questa strada, ma il titolo Remedy ha raggiunto l'obiettivo prefissato dal mio punto di vista.
Oltre tutto questo c'è un gameplay ottimo, grazie alla fusione tra i poteri temporali e le fasi shooting del protagonista ben riuscite, mentre il comparto animazioni non è sempre perfetto, probabilmente unica cosa in cui farei un piccolo appunto.
Il cover system dinamico dona maggior frenesia all'azione, l'obiettivo del gioco è coprirsi soltanto per ricaricare l'arma e non creare coperture statiche come si sono già viste in molti classici third person shooter.
Inoltre grazie alle scelte c'è la possibilità di rigiocare il titolo una seconda volta, cambiando gli eventi della trama, ma non il finale che resta unico.
L'avventura di Jack Joyce è stata incredibile per me in ciò che mi ha trasmesso e il modo in cui gli eventi della storyline evolvono mi ha fatto scegliere Quantum Break al primo posto tra i miei giochi del decennio, probabilmente non uscirà mai un sequel viste le basse vendite del titolo, ma sarei molto curioso di vedere come Remedy possa tornare a mettere le mani sul gioco.
In definitiva Quantum Break è uno degli esperimenti più affascinanti che ho avuto il piacere di giocare, non è un titolo che consiglierei a occhi chiusi perché molto particolare, ma iniziando il gioco ho subito avuto la sensazione che sarebbe entrato nella mia elite di sempre.
Spero abbiate apprezzato questo mio primo contenuto, ovviamente come già premesso ho voluto illustrare i motivi per cui questi giochi hanno meritato un posto nella mia top ten della decade.