Wo Long Fallen Dynasty: un action tra Nioh e Sekiro- la recensione

20.03.2023

Wo Long Fallen Dynasty è il nuovo action RPG sviluppato da Team Ninja, il titolo al contrario di Nioh è disponibile anche sulle console Microsoft e disponibile fin dal lancio su Xbox Game Pass.

La nuova proprietà intellettuale del team nipponico si può definire come un incrocio tra Nioh e Sekiro (qui la recensione), la struttura delle missioni è molto simile infatti alla precedente opera di Team Ninja, mentre del Game of the Year del 2019 c'è una forte ispirazione sulla deviazione e sulle meccaniche stealth, seppur come vedremo più avanti ci sono alcune differenze.

Trama

Wo Long Fallen Dynasty è ambientato in Cina nel periodo della Rivolta dei Turbanti Gialli, nel videogioco di Team Ninja vestiamo i panni di un guerriero sconosciuto la quale viene salvato dalla morte da un ragazzo bendato.

La narrativa senza girarci intorno non spicca per originalità, nell'avventura ci sono diversi personaggi che accompagnano il protagonista durante le battaglie, ma il racconto risulta molto banale e il villain taoista è molto stereotipato, il suo scopo è quello di raggiungere l'immortalità tramite un elisir maligno che ha il potere di trasformare le persone in mostri demoniaci.

Rispetto alle opere di From Software, dove in molti casi la lore è affascinante e fondamentale per comprendere la narrativa, in Wo Long Fallen Dynasty la storyline è raccontata con diverse cutscene, ma purtroppo è l'intreccio narrativo a risultare poco interessante e la qualità delle scene filmate è piuttosto scadente.

Non aspettatevi nemmeno una riproposizione fedele degli eventi del Romanzo dei Tre Regni, si tratta di una trama in linea con ciò che abbiamo visto con i due Nioh, rimane un aspetto sottotono nelle produzioni di Team Ninja,  ma non si tratta del focus principale della nuova proprietà intellettuale del team giapponese.

Gameplay

Il gameplay di Wo Long Fallen Dynasty ricalca l'esperienza passata di Team Ninja con i due Nioh, ma come detto antecedentemente c'è un'ispirazione anche a Sekiro: Shadows Die Twice.

Il sistema di combattimento è molto rapido, non è presente la stamina come in altri esponenti del genere ma una barra dello spirito che si riempie nel caso in cui facciamo danni ai nemici oppure quando deflettiamo nel momento giusto, questo sistema è molto simile alla barra della postura di Sekiro, un elemento che rende il gameplay dell'ultima opera di Team Ninja molto riuscito nel macro genere degli action RPG moderni.

Il tasto della schivata è lo stesso della deviazione, in modo che se il giocatore ha i riflessi pronti riesce a deflettere i colpi nemici e contrattaccare, in generale il sistema è molto intuitivo e rispetto a Nioh c'è una componente RPG meno spiccata, mentre rispetto al Game of the Year del 2019 il videogioco ha una difficoltà meno proibitiva.

Un altro aspetto in cui si nota l'ispirazione al videogioco di From Software è lo stealth, il protagonista può attaccare dall'alto i nemici, la sensazione però è che sia una meccanica fin troppo accennata, manca la verticalità con il rampino e non è possibile abbassarsi ma solamente camminare in maniera più lenta con un nemico nelle vicinanze.

La struttura di gioco è invece quella tipica dei due Nioh, il gioco è diviso in missioni e completata ognuna di queste vi troverete in una nuova ambientazione, le aree sono abbastanza lineari e la gestione dei checkpoint (qui bandiere) è ottima, quest'ultime in Wo Long Fallen Dynasty assumono un ruolo fondamentale nella meccanica del grado morale.

Il grado morale si azzera in ogni livello e in base ai danni inflitti oppure alle nostre morti cambia nella progressione del livello, si tratta di una soluzione che inizialmente può risultare una novità interessante ma proseguendo crea un farming abbastanza fine a sé stesso, visto che incide di più rispetto al livello del giocatore, quest'ultimo invece ben contestualizzato e con una progressione ben riuscita.

Ogni giocatore può decidere come distribuire i punti abilità sui cinque elementi: acqua, fuoco, legno, metallo e terra; le scelte effettuate possono aumentare i punti vita del personaggio oppure la lunghezza della barra dello spirito.

La personalizzazione di Wo Long Fallen Dynasty è uno degli aspetti più riusciti del gioco, vi basti sapere che è possibile creare più build, salvarle e cambiarle in qualsiasi momento, in base poi all'arma che decidiate di utilizzare e al vostro stile di gioco nel combattimento.

Nel videogioco di Team Ninja sono presenti anche le stregonerie, il loro utilizzo è anch'esso legato ai punti abilità spesi, ognuna di esse infatti è nelle categorie dei cinque elementi ed equipaggiare quelle più avanzate richiederà un certo quantitativo di punti nello specifico ramo.

Per ciò che concerne le armi e le armature, il titolo non presenta la stessa varietà del loot di Nioh e forse c'è un pò troppo una reiterazione di equipaggiamento ( a volte capita di trovare la stessa arma anche tre o quattro volte), tuttavia è possibile upgradare dal fabbro l'armamentario e incastonare dei bonus specifici nelle armi.

Per ciò che concerne il bestiario, Wo Long Fallen Dynasty manca di quella varietà tipica del genere, con il passare delle ore il titolo presenta nemici riproposti e alcuni boss che ritornano come mob, in questo modo i pattern degli attacchi nemici sono più facili da assimilare rispetto a ciò che ci saremo aspettati. 

Le boss fight invece sono sicuramente più riuscite, magari non tutte bilanciate nella maniera giusta, visto che il primo villain presenta un livello di sfida non indifferente rispetto ad altri che abbiamo affrontato più avanti nell'avventura, ma in linea generale il gioco propone boss fight di una certa qualità, dove il parry assume un ruolo fondamentale.

Una piccola menzione la merita anche il multiplayer e la possibilità di giocare offline con l'intelligenza artificiale, tramite i sigilli della tigre che sono di un numero abbastanza esoso si può scegliere di evocare giocatori online o alcuni dei personaggi presenti nell'avventura di Wo Long: Fallen Dynasty, si tratta di un'ottima scelta e un passo in avanti verso l'accessibilità, ma c'è da fare una distinzione tra l'ia e i giocatori online.

Nel primo caso la difficoltà rimane ben bilanciata e non abbiamo riscontrato nessun problema di sorta, mentre evocando altri giocatori molte boss fight avevano dei seri difetti nel netcode con villain che rimanevano immobili nello scenario facilitando così in alcuni casi gli scontri, la speranza è che nelle prossime settimane Team Ninja riuscirà a risolvere questi problemi, nonostante l'uscita del gioco è di ormai alcune settimane fa.

Art direction e prestazioni tecniche

Wo Long Fallen Dynasty presenta diverse ambientazioni, vista la sua struttura lineare a missioni, il level design è comunque buono pur non raggiungendo le vette  di diverse produzioni rilasciate da From Software negli anni, tuttavia i diversi biomi non sono particolarmente iconici e l'art direction delude sotto diversi punti di vista.

Per ciò che riguarda il comparto tecnico, come d'abitudine per i videogiochi di Team Ninja è abbastanza sottotono, nonostante la mia prova è avvenuta su Xbox Series X, il titolo potrebbe benissimo appartenere all'inizio della generazione su PlayStation 4 e Xbox One, proprio per una qualità tecnica non eccelsa e per un gameplay molto action ho optato per i 60FPS rinunciando ad una maggior risoluzione, mentre l'alternativa è scendere a 30FPS con una pulizia visiva maggiore.

Wo Long Fallen Dynasty non presenta il doppiaggio in italiano, ma è comunque localizzato nella nostra lingua, non sempre le voci originali le ho trovate così a fuoco in inglese, mentre il sound design relativo agli scontri con le armi è di buon livello e danno quell'immersione in più durante i combattimenti.

Per ciò che riguarda le soundtrack manca forse un qualcosa di iconico durante le boss fight, mentre risultano piacevoli le tracce durante l'esplorazione, pur mancando qualcosa di particolarmente riconoscibile.

Sul fronte longevità, Wo Long Fallen Dynasty presenta una Main Quest di circa 30 ore, più diversi contenuti secondari molto più snelliti rispetto a Nioh 2 per il completamento, ma ce ne sono diversi che si sbloccano avanzando negli atti e come consuetudine per Team Ninja ci portano ad esplorare ambientazioni già viste nelle missioni principali.

Wo Long Fallen Dynasty è un buon esperimento che unisce il passato di Team Ninja con Nioh e alcune ispirazioni riuscite come la deviazione sekiriana.
Il combat system molto dinamico risulta tra i migliori nel genere di appartenenza, ottima anche la personalizzazione del personaggio con le armi e le stregonerie utili in base agli upgrade scelti.
Non tutte le novità sono ben riuscite, il grado morale tende a creare un farming troppo eccessivo nell'esperienza, così come sia l'art direction che il comparto tecnico risultano degli elementi sottotono della produzione.
Wo Long Fallen Dynasty è un videogioco che intrattiene, ma si deve scontrare con alcuni difetti non così secondari, la produzione rimane consigliata agli amanti del genere e chi da tempo cerca un'alternativa a Nioh e Sekiro.

Voto 7,6

Pro

Ottimo combat system

Deviazione sekiriana

Buona personalizzazione e progressione del personaggio....

Buon level design

Contro

Narrativa fin troppo banale

Art Direction e comparto tecnico entrambi sottotono

... Ma il grado morale crea un farming eccessivo all'interno delle singole missioni

Poca varietà di nemici

Alcuni problemi nella Coop in Multiplayer



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