Life is Strange: ritorno ad Arcadia Bay- la recensione

20.04.2022

Life is Strange è stato un gioco particolarmente importante per il genere degli interactive drama, al tempo dell'uscita l'opera di Dontnod ha fatto avvicinare molte persone ad una tipologia di videogiochi non sempre apprezzata dal pubblico generalista e con il tempo è diventato un vero e proprio cult.

Negli anni successivi sono usciti altri videogiochi relativi all'ormai franchise di Life is Strange con risultati non sempre così riusciti come nel caso del secondo capitolo, mentre è sicuramente più meritevole il recente Life is Strange True Colors (qui la recensione), tuttavia questa volta abbiamo deciso di fare un salto all'indietro rigiocando il primo capitolo ed analizzandolo in maniera approfondita.

Trama

La trama di Life is Strange vede come protagonista Maxine Caulfield, un personaggio caratterizzato in maniera ottima che scopre durante una lezione di avere il potere di riavvolgere il tempo.

Il primo episodio del titolo sviluppato da Dontnod è sicuramente molto introduttivo e in alcuni frangenti risulta eccessivamente lento, ma è con i capitoli successivi (ce ne sono cinque in totale) che Life is Strange riesce ad affrontare tematiche come il bullismo e l'eutanasia con la giusta empatia senza offrire mai quella sensazione di eccedere per poter impressionare il giocatore in maniera innaturale.

Inoltre, la forza narrativa del titolo è tutta nel rapporto tra Maxine e Chloe, migliori amiche da sempre che poi si sono ritrovate dopo diversi anni ad Arcadia Bay, cittadina fittizia nell'Oregon che assume un ruolo importante anche nella trama di Life is Strange.

Legato all'ambientazione del titolo c'è infatti la cosiddetta "teoria del caos", un elemento non da sottovalutare quando capita di riavvolgere il tempo troppe volte per cambiare il corso degli eventi.

All'interno di Life is Strange gli elementi narrativi sono collegati anche alle passioni della protagonista, come nel caso della fotografia, un talento naturale di Maxine come più volte ripete il professor Jefferson, l'insegnante di fotografia all'interno della scuola di Blackwell.

Proprio sulla scuola che frequenta Maxine c'è lo spettro di una scomparsa: la brillante studentessa Rachel Amber, amica fraterna di Chloe.

Durante la storyline, la protagonista si trova ad aiutare Chloe grazie anche al suo potere di riavvolgere il tempo e come consuetudine per giochi del genere le scelte che facciamo hanno un'influenza sul gioco.

Alla fine di ogni episodio ci sarà infatti un riepilogo delle scelte effettuate e la percentuale rispetto ad altri giocatori che hanno giocato Life is Strange.

Tuttavia, non siamo di fronte a bivi paragonabili ai titoli di Quantic Dream, le diramazioni in Life is Strange sono minori e i finali sono soltanto due, a prescindere dalle scelte effettuate in precedenza.

Sicuramente la forza del primo Life is Strange è quella di raccontare una storia affrontando diverse tematiche delicate e non creare un'esperienza con una forte rigiocabilità.

Inoltre il lavoro sulla scrittura di diversi personaggi è ottimo, nonostante si può obiettare sulla stereotipità di alcuni, pensiamo ad esempio a Victoria Chase, il classico esempio di studentessa modello e con una spiccata presunzione verso gli altri compagni, ma anche in questo caso con il passare della storyline gli eventi potrebbero cambiare in modo inaspettato,  a seconda delle risposte di Maxine verso gli altri personaggi.

Il lavoro narrativo di Dontnod rimane eccellente, ma ci sono comunque delle spigolosità causate da un ritmo un po' dilatato nelle fasi iniziali dell'avventura ed una recitazione non così coinvolgente complice un motion capture che già ai tempi dell'uscita risultava imperfetto.

Le animazioni facciali dei protagonisti non rendono giustizia nella maggior parte dei casi nei momenti più importanti a livello emotivo, togliendo una parte dell'immersività nell'esperienza, si tratta di uno dei pochi problemi presenti nel contesto narrativo di Life is Strange.

Gameplay

Per ciò che concerne il gameplay, il titolo di Dontnod integra la meccanica del riavvolgimento del tempo in maniera ottima, specialmente se consideriamo gli altri esponenti del genere e la consueta staticità nel gameplay.

Life is Strange riesce meglio dei suoi sequel nel comparto ludico, infatti riavvolgere il tempo non sarà sempre così guidato.

In alcuni frangenti per uscire da situazioni complicate dobbiamo capire quale oggetto utilizzare per difenderci da uno scontro, oppure ci sono dei casi in cui le risposte per ottenere qualche indizio non saranno sufficienti e dovremo di conseguenza tornare all'inizio della sequenza.

L'esplorazione è abbastanza canonica con situazioni in cui possiamo raccogliere documenti utili ad approfondire la lore del gioco e alcuni elementi più secondari come l'annuncio di un evento sportivo nella Blackwell.

Per i completisti sarà possibile immortalare delle foto in momenti specifici, come detto antecedentemente la passione per le foto di Maxine è un elemento che ritorna spesso in Life is Strange.

In aggiunta è presente anche un diario dove la protagonista annota gli eventi che accadono nella storyline, si tratta di un'ottima scelta per fare empatizzare maggiormente il giocatore con gli stati d'animo di Maxine.

Rimane comunque un'eccessiva linearità nell'esplorazione, spesso capita di non poter proseguire oltre una zona visibile ma che in realtà potremo raggiungere, sono degli elementi di design sicuramente discutibili ma che in un' interactive drama hanno un impatto sicuramente minore rispetto ad un action adventure.

Come detto nella recensione del recente Life is Strange True Colors quest'aspetto è sicuramente evoluto con location più ampie da esplorare, rimane comunque un  gameplay più statico e meno convincente come detto antecedentemente.


Ambientazione  e prestazioni tecniche

Arcadia Bay è un'ambientazione che rispecchia in pieno l'atmosfera di Life is Strange, uno degli elementi che a distanza di anni non passa inosservato.

Il pregio non è tanto nel gran numero di location, anzi a dirla tutta quest'ultime tendono a reiterarsi nell'avventura, (complice probabilmente una questione legata al budget), ma come i diversi luoghi riescono a collegarsi alla narrativa di Life is Strange.

L'atmosfera dell'accademia di Blackwell è ricostruita in maniera perfetta, così come il faro di Arcadia Bay, una location che difficilmente si può dimenticare specialmente per gli avvenimenti narrativi del titolo.

Per ciò che riguarda l'art direction, gli sviluppatori hanno optato per uno stile molto simile a quello delle concept art che rende Life is Strange riconoscibile e abbastanza unico, ma a peccare è sicuramente il comparto tecnico, uno degli aspetti che già al lancio del gioco era particolarmente fallace.

Oltre al già citato motion capture ne risente molto anche la pulizia visiva, sicuramente il budget della produzione non è paragonabile alle produzioni tripla A della scorsa generazione.

La versione da noi testata è su Xbox Series X in retrocompatibilità con l'aggiunta del supporto al FPS Boost, recentemente è stata rilasciata anche una rimasterizzazione dei primi due capitoli.

Un altro aspetto che ha reso il titolo abbastanza peculiare è la scelta di soundtrack che provengono dal mondo indie, la qualità delle tracce è eccezionale e si lega perfettamente ai momenti narrativi di Life is Strange.

Il titolo non presenta invece il doppiaggio in italiano, ma circa un anno dopo dall'uscita è stata aggiunta la localizzazione nella nostra lingua con i sottotitoli, in cui si può anche modificare la dimensione della scrittura.

In generale la qualità delle voci in lingua originale è di ottimo livello, ma ci sono delle imperfezioni legate al sincrono del labiale e in alcuni momenti i sottotitoli spariscono come nel caso dei riassunti degli episodi precedenti.

Sul fronte della longevità, Life is Strange si può completare in circa 15 ore, si tratta di una durata piuttosto buona per il genere di appartenenza e nel caso in cui decidiate di trovare i collezionabili rimasti basterà riavviare punti specifici di salvataggio.

Life is Strange è un'opera che lascia il segno grazie alla narrativa ed alle azzeccate tracce sonore che accompagnano la storia di Maxine.

Quest'ultima è un personaggio caratterizzato in maniera ottima e rimane il più convincente tra i protagonisti dell'universo di Life is Strange.

Il gameplay risulta meno statico rispetto ad altri interactive drama con la meccanica di riavvolgimento del tempo che risulta convincente.

Ci sono comunque diverse imperfezioni legate al comparto tecnico e ad un motion capture sottotono che spezza l'immersione nei momenti di forte pathos.

L'opera di Dontnod è fortemente consigliata a chi desidera approcciarsi al genere, un titolo che con gli anni è divenuto un vero e proprio cult, nonostante non sia esente da pecche.

Voto 8,8

Pro

Narrativa di ottimo livello che affronta tematiche interessanti

Maxine è uno dei personaggi femminili migliori degli ultimi anni

La meccanica del riavvolgimento del tempo è un esperimento riuscito

Soundtrack di livello assoluto

Contro

Comparto tecnico sottotono

Diversi problemi con il sincrono del labiale e motion capture imperfetto

Il primo episodio ha un ritmo fin troppo lento


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