Star Wars Jedi Survivor: il sequel di Fallen Order- la recensione

21.06.2023

Star Wars Jedi Survivor è il sequel di Fallen Order (qui la recensione), il titolo arriva quasi quattro anni dopo il primo capitolo ed è esclusivo sulle console di nuova generazione  e quindi le aspettative erano abbastanza alte per il nuovo capitolo sviluppato da Respawn.

Star Wars Jedi Fallen Order infatti era un buon titolo ma peccava in alcuni aspetti come le animazioni di Cal Kestis che rendevano il combat system e le sezioni platform un pò imprecise.

Trama

La nuova avventura di Respawn riprende le vicende del predecessore, per godere a pieno di Star Wars Jedi Survivor è infatti consigliato recuperare prima il titolo rilasciato nel 2019, per comprendere meglio le tematiche della narrativa e alcuni personaggi presenti già in Fallen Order.

Questo secondo capitolo oltre ad introdurre nuovi comprimari particolarmente importanti per la storyline, approfondisce diversi elementi legati all'Alta Repubblica, espandendo cosi la narrativa e lasciando delle possibilità per i giochi futuri del franchise di Guerre Stellari.

Per ciò che concerne il racconto di Star Wars Jedi Survivor, seppur ha delle premesse interessanti e delle rivelazioni finali che innalzano la qualità della produzione, il titolo deve scontrarsi però con alcune pecche per gran parte dell'avventura, a causa ad una narrazione fin troppo diluita.

Infatti dopo aver completato il prologo, il protagonista Cal Kestis si sposta sui pianeti di Koboh e Jedha alla ricerca di alcuni manufatti, queste sezioni seppur risultano interessanti per level design e altri aspetti che vedremo più avanti, rimangono sottotono a livello narrativo con vicende fin troppo secondarie per il ritmo della storyline.

In questo Star Wars Jedi Fallen Order era più coerente sul fronte narrativo per l'intera avventura, la quale forse risultava meno ispirata nell'ultimo terzo dell'avventura rispetto a Jedi Survivor ma con una parte centrale sicuramente più incalzante.

La regia invece è rimasta abbastanza simile a quella del precedente capitolo, una messinscena molto canonica che non spicca magari come ciò che abbiamo ammirato su God of War Ragnarok (qui la recensione dell'esclusiva Sony) ad esempio, ma risulta più o meno nella media tra ciò che abbiamo visto nel mercato recentemente.

Le animazioni facciali di Cal Kestis sono invece migliorate, molto più espressivo e convincente se messo a confronto con Star Wars Jedi Fallen Order, mentre i personaggi secondari non si discostano troppo dal predecessore, forse a volte un pò troppo statici e la differenza con il protagonista è evidente.

Gameplay

Il gameplay ha invece subito diverse evoluzioni, in Star Wars Jedi Survivor il team di sviluppo ha adottato la formula del bigger and better, questo riguarda sia per la struttura metroidvania che per le meccaniche di gioco.

Inoltre, in questo sequel Cal Kestis ha già tutte le abilità apprese in Fallen Order: ci riferiamo ai poteri della Forza e tutto ciò che concerne i i salti nelle sezioni platforming, in questo capitolo ulteriormente potenziate e con la novità del cavo di risalita, la quale permette di sbloccare scorciatoie rendendo l'esplorazione più dinamica con una gestione dei checkpoint molto migliorata rispetto al predecessore.

Fin dal prologo nel gioco un compagno ci affiancherà, non sarà una presenza costante ma sia Bode Akuna che Merrin hanno abilità uniche che possono essere utili negli scontri con più nemici, i loro attacchi  hanno un cool down che poi possiamo attivare quando troveremo più opportuno.

Tra le novità di Star Wars Jedi Survivor c'è anche la possibilità di utilizzare il viaggio rapido, nel primo capitolo infatti l'assenza del fast travel rendeva particolarmente frustrante il ritorno alla navicella Mantis, una volta completate le missioni con il respawn di tutti i nemici precedentemente sconfitti. 

L'esplorazione poi è decisamente più appagante e migliorata rispetto a Fallen Order, i pianeti non sono molti, alcuni forse fin troppo lineari, ma nei casi di Koboh e Jedha il team di sviluppo ha creato due mappe più aperte dove il backtracking è fondamentale per scoprire nuovi segreti e  collezionabili.

In Star Wars Jedi Survivor, Respawn oltre ai consueti collezionabili e audio log che approfondiscono la lore del titolo, ha aggiunto anche delle mini side quest relative ad alcuni personaggi secondari oppure delle taglie di nemici leggendari da eliminare, da questo punto di vista il secondo capitolo  ha più contenuti opzionali, seppur molti di questi mancano di una contestualizzazione a livello narrativo, rispetto ad altri metroidvania recenti come Control e God of War Ragnarok.

Tra gli aspetti però che si potevano curare di più c'è la visibilità della mappa, leggermente migliorata ma ancora poco leggibile, specialmente se pensiamo alla struttura di gioco e i diversi livelli dei pianeti più open-map.

Per ciò che concerne il combat system, il passo in avanti di Star Wars Jedi Survivor è evidente, oltre ad un netto miglioramento delle animazioni di Cal Kestis che incidono anche nelle sezioni platform (non capiterà più di cadere nel dirupo o subire attacchi a causa di movimenti impacciati del protagonista), c'è stato un upgrade anche nella gestione del parry, con una finestra molto più permissiva a difficoltà standard e in generale quest'ultima è molto più bilanciata rispetto a Fallen Order.

Le aggiunte riguardano anche il maggior numero di stili con la spada laser da poter utilizzare, ce ne sono cinque in totale ma solo un paio si possono equipaggiare e intercambiare in qualsiasi momento nei punti di meditazione, forse l'unico limite è che inevitabilmente ci troveremo ad utilizzare sempre gli stessi stili e di conseguenza potenzieremo le abilità di quelli più adatti al nostro approccio nel sistema di combattimento.

Lo skill tree  si divide in tre diverse sezioni: uno legato ai poteri difensivi, poi quello appunto legato ai diversi stili di Cal e il ramo delle abilità relativo ai poteri della Forza, in linea generale la progressione è molto più elaborata del predecessore, ma come detto poco fa molti upgrade sono legati a stili che alla fine risulteranno più superflui di altri.

Per ciò che riguarda l'esplorazione, il titolo presenta anche la possibilità di muoversi rapidamente con degli amici animali, la quale ci permettono di arrivare in zone sopraelevate oppure aree scivolose inaccessibili senza un "mezzo di trasporto".

Nonostante i miglioramenti evidenti del titolo, presenta però un difetto non di poco conto che inficia sul ritmo generale dell'avventura, Respawn ha deciso di focalizzarsi molto di più sulle fasi platform rispetto alle sezioni di combattimento, un vero peccato visti i miglioramenti nel combat system e questa scelta tende a annacquare molto di più l'esperienza.

Star Wars Jedi Fallen Order infatti era un titolo con un ritmo più incalzante, con più difetti nel gameplay ma il bilanciamento tra platforming e scontri con i nemici era sicuramente migliore rispetto a questo sequel.

Prestazioni tecniche

Come detto antecedentemente, in Star Wars Jedi Survivor troviamo sei pianeti da esplorare, alcuni più lineari di altri ma sulla direzione artistica Respawn è riuscita a superare le aspettative iniziali, la qualità messa in scena dal team di sviluppo supera di gran lunga ciò che abbiamo visto nel primo capitolo rilasciato nel 2019.

Lo stesso discorso non si può fare sull'ottimizzazione, ho completato il titolo su Xbox Series X in Modalità Grafica con i 30 FPS che presentano specialmente nei pianeti più open map dei cali di frame non così sporadici, una situazione sicuramente migliorata rispetto al lancio, ma ancora non così impeccabile.

Inoltre nonostante l'uscita next-gen, la produzione presenta ancora alcuni dettagli poco curati come il fuoco, alcune texture non sempre cosi definite che ci fanno pensare ad un titolo che non spinge l'acceleratore sui nuovi hardware, complice anche un engine spesso problematico,  piuttosto il videogioco di Respawn presenta un'estensione maggiore delle aree rispetto al predecessore e alcune soluzioni di gameplay che potevano risultare difficili da gestire sulle console old-gen.

Un ottimo lavoro è stato svolto invece sul doppiaggio in italiano, molto azzeccato nelle voci principali del titolo e un comparto sonoro che convince, specialmente negli scontri con i nemici quando utilizzeremo la fedele spada laser del Padawan.

Per ciò che riguarda la longevità, Star Wars Jedi Survivor si attesta su una longevità in linea con il precedente capitolo per ciò che riguarda la Main Quest, infatti la sola campagna si può completare in circa 20 ore, la situazione cambia con l'approfondimento dei contenuti opzionali, in questo caso la durata può raggiungere più di 30 ore di gioco.

Star Wars Jedi Survivor è un gioco complessivamente più completo di Fallen Order, Respawn impara dagli errori del passato migliorando il sistema di combattimento e l'esplorazione è decisamente più appagante rispetto al primo capitolo.
Nonostante questi miglioramenti, la produzione si perde in una narrativa poco avvincente per due terzi dell'avventura ed il focus maggiore sul platforming rispetto  alle sezioni di combattimento tende ad annacquare il ritmo dell'avventura.
In definitiva il secondo capitolo sviluppato da Respawn è un buon titolo, consigliato a chi aveva già apprezzato il videogioco rilasciato nel 2019, un sequel bigger and better che migliora alcuni aspetti ma si perde in altri, rimane una produzione solida di questo 2023. 

Voto 7,7

Pro

Sistema di combattimento e sezioni platform decisamente migliori di Fallen Order....

Esplorazione convincente e struttura metroidvania potenziata

Direzione artistica di buon livello

Contro

..... Ma si perde nel focus maggiore sul platform, diluendo così il ritmo 


Narrativa poco convincente per due terzi dell'avventura

Ottimizzazione non impeccabile

La mappa risulta ancora poco chiara


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