Tales of Kenzera Zau è il titolo di esordio di Surgent Studios, un metroidvania pubblicato da Electronic Arts sotto l'etichetta di EA Originals, una produzione sulla carta interessante ma che arriva dopo il successo di altri esponenti del genere come i due Ori, Hollow Knight e il più recente Prince of Persia: The Lost Crown (qui la recensione del titolo di Ubisoft).

Nonostante un publisher importante come Electronic Arts, il nuovo titolo di Surgent Studios è venduto a 20 euro, una produzione meno longeva rispetto ai titoli sopracitati, lo definirei un metroidvania anomalo visto che si possono raggiungere i titoli di coda in meno di dieci ore di gioco.

Trama

Tales of Kenzera Zau inizia con una breve sequenza introduttiva, il giovane protagonista deve elaborare il lutto della morte del padre, uno degli ultimi desideri del genitore era quello di lasciare al figlio un libro che stava scrivendo poco prima della sua scomparsa.

La trama del titolo di Surgent Studios ci metterà quindi nei panni dello sciamano protagonista del libro, anch'esso orfano della morte del padre, la quale stringe un patto con il dio della morte Kalunga.

Tales of Kenzera Zau non nasconde quindi le sue intenzioni a livello narrativo fin dal prologo, non è un racconto ricco di sorprese ma piuttosto una storyline che fa riflettere su come superare il lutto di una persona cara.

La storia si dipana in quattro diversi atti, non la definirei particolarmente originale, piuttosto l'immaginario creato dal team di esordio mi ha convinto particolarmente, visto che tratta della cultura africana e nello specifico il simbolismo e l'estetica della cultura Bantù.

Per ciò che riguarda la regia e lo schema dei dialoghi, ci sono delle similitudini con Hades, pur non raggiungendo la stessa qualità nel character design dei personaggi, l'ispirazione alla messinscena di Supergiant è evidente.

Gameplay

Il gameplay di Tales of Kenzera Zau è quello invece di un classico metroidvania moderno, la differenza rispetto agli esponenti del genere è sicuramente nel level design, ci sono molte meno interconnessioni tra le aree di gioco e la struttura di gioco a volte è fin troppo lineare.

Il backtracking è quasi assente, non ci sono molti segreti ed aree da scoprire, per questo motivo risulta fin troppo conservativo, ma considerando la struttura molto lineare e la difficoltà non molto elevata (ci sono tre diversi livelli) lo rende sicuramente più accessibile rispetto ad altri metroidvania recenti.

Il sistema di combattimento è molto basilare, Zau ha due differenti abilità: i poteri della Luna per i colpi dalla distanza ed utili a congelare elementi dello scenario nel platforming e i poteri del Sole per gli attacchi melee e quelli che infliggono più danni.

Purtroppo il videogioco pubblicato da Electronic Arts convince poco nei combattimenti rispetto ad altri esponenti del genere, complice un sistema di collissioni imperfetto, una progressione delle abilità fin troppo scarna e una varietà di nemici fin troppo esigua per l'intera avventura.

Le sezioni platform le ho trovate decisamente più ispirate durante le fasi di esplorazione, mentre sono presenti delle sezioni trial and error simili a quelle già viste in Ori and the Blind Forest, in questo caso risultano spesso frustranti e mal bilanciate rispetto al resto dell'avventura.

Per ciò che concerne le boss fight, ne sono presenti quattro in totale (una per atto), in questo caso offrono una variazione rispetto ai classici combattimenti che troviamo durante le fasi di esplorazione e in linea generale sono sicuramente più ispirati gli scontri con i villain sia per impatto scenico che per  i pattern di attacco più diversificati del boss di turno.

Ambientazione e prestazioni tecniche

L'ambientazione nei quattro atti presenta una buona varietà di biomi ma non eccelsa, come detto antecedentemente è un ottimo omaggio alla cultura africana e la produzione pubblicata da Electronic Arts spicca per un'ottima direzione artistica e delle soundtrack di buon livello che ci accompagnano durante le fasi di esplorazione.

Tales of Kenzera Zau presenta due diverse Modalità Grafiche: Qualità con i 30 FPS e una maggior pulizia visiva, Prestazioni con i 60 FPS e una risoluzione minore rispetto all'altra Modalità.

Il titolo non presenta grandi problemi di ottimizzazione, fanno eccezione qualche calo di frame sporadico.

La produzione di Surgent Studios non è doppiato in italiano, ma solamente localizzato con la possibilità di impostare le voci in inglese oppure nella lingua swahili.

Per ciò che riguarda la longevità, ho completato Tales of Kenzera Zau in 9 ore di gioco a difficoltà normale, come detto precedentemente è una durata minore rispetto ad altri metroidvania ma che personalmente ho reputato idonea per una produzione non ad alto budget come il titolo di Surgent Studios.

• Ore di gioco: 9
• Versione PlayStation 5
  

Tales of Kenzera Zau è un metroidvania molto classico e poco ispirato nel level design, l'opera prima di Surgent Studios convince nella direzione artistica e nell'immaginario, ma risulta imperfetta nelle sezioni trial and error e in diversi aspetti del combat system.

Nello specifico convincono poco le collisioni negli scontri, la varietà dei nemici fin troppo scarna e una progressione poco stratificata.

Tales of Kenzera Zau è un titolo che mi sento di consigliare per chi vuole approcciarsi per la prima volta ad un metroidvania, vista l'esplorazione più lineare e una difficoltà tarata verso il basso.

La produzione può risultare interessante anche per chi in questi anni ha completato diversi metroidvania, ma con la consapevolezza di approcciarsi ad un videogioco con alcuni difetti rispetto ai migliori esponenti del genere.

Voto 7,1

Pro

Ottima direzione artistica

Immaginario affascinante

Contro

Level design poco ispirato e in linea generale manca di originalità

Combat system con un sistema di collissioni imperfetto e progressione fin troppo scarna

Scarsa varietà di nemici

Sezioni trial and error mal bilanciate

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