Twin Mirror- la recensione del thriller di Dontnod

13.04.2021

Twin Mirror è la nuova opera di Dontnod, team francese che nell'ultima decade si è focalizzato specialmente sul genere degli interactive drama, tranne un paio di casi (Vampyr e Remember Me) dove si sono dedicati ad action-adventure non molto apprezzati da critica e pubblico.

Nel 2020 oltre al titolo che valuteremo oggi, Dontnod ha rilasciato anche Tell Me Why,(qui la recensione) pubblicato in esclusiva Microsoft. In entrambe le produzioni eravamo curiosi di vedere il team francese alle prese con una nuova proprietà intellettuale diversa da Life is Strange e in particolare Twin Mirror visto che abbandona abbandona l'atmosfera da teen drama e si affaccia nel genere del thriller investigativo.

Trama

L'ultimo gioco di Dontnod racconta la storia di Sam Higgs, uomo che ritorna nella città natale di Basswood dopo due anni dal suo trasferimento.

Il protagonista ha deciso di tornare per il funerale del suo migliore amico Nick, scomparso a seguito di un incidente stradale.

Nonostante i cittadini sono convinti che non si tratta di un omicidio, qualcosa non torna a Sam e fin dall'inizio indaga sulla morte del proprio amico, approfondendo le ultime verità scoperte da Nick su diversi personaggi, tramite il suo lavoro al giornale locale.

La narrativa e in generale l'atmosfera thriller di Twin Mirror ci hanno colpito in maniera positiva, lo stesso discorso vale anche per il protagonista che risulta ben caratterizzato e durante l'avventura avremo modo di scoprire il suo passato turbolento tramite i dialoghi con i comprimari del gioco.

Inoltre grazie anche alla presenza della doppia personalità(l'alter ego di Sam con l'aspetto più elegante e un atteggiamento più posato), il giocatore ha la possibilità di prendere scelte diverse che incidono nel proseguimento della storyline, offrendo due punti di vista differenti: quello dell'io analitico o sociale.

Questa novità rende Sam più sfaccettato e affascinante, una scelta del team di sviluppo che abbiamo apprezzato e si amalgama perfettamente con la narrativa di Twin Mirror, nonostante possa risultare non così originale e ricorda altre produzioni del passato che appartengono sempre al genere del thriller-psicologico.

Un altro aspetto interessante è la possibilità di visionare dal menù del gioco la progressione di ogni personaggio, questa feature funziona specialmente per riuscire a fare il quadro della situazione dopo diversi dialoghi con i comprimari dell'avventura.

L'unico problema che abbiamo riscontrato sul fronte narrativo è sulle battute finali, dove sempre tutto accadere troppo in fretta e alcuni personaggi meritavano approfondimenti maggiori. Probabilmente la scelta di rilasciare il titolo senza la cadenza episodica non ha giovato alla longevità del titolo e nonostante siano presenti diversi finali, ci sarebbe piaciuto vedere uno sviluppo della storyline meno frettoloso in alcuni frangenti.

Gameplay

Il gameplay di Twin Mirror abbandona i poteri soprannaturali delle precedenti produzioni Dontnod e introduce fasi investigative in cui il protagonista dovrà analizzare gli indizi nel Palazzo Mentale.

Questo luogo è una sorta di mondo interiore dove Sam deve risolvere gli enigmi nella maniera più oggettiva possibile, infatti la risoluzione del caso non è in mano al giocatore, ma è necessario trovare la soluzione esatta per proseguire.

Queste fasi sono una piccola variante all'interno di Twin Mirror e il Palazzo Mentale farà capolino anche quando il protagonista tramite un oggetto ricorderà il suo passato con alcuni personaggi presenti nell'avventura, tuttavia oltre a fini narrativi non ci sarà una particolare interazione da parte del giocatore e abbiamo trovato più intriganti le sezioni in cui Sam deve risolvere la potenziale scena del crimine.

Inoltre come da tradizione per altri titoli dello stesso genere di appartenenza, durante l'esplorazione sono presenti dei collezionabili che non approfondiscono soltanto la lore del gioco, ma in alcuni momenti fungono da puzzle ambientali per capire come aprire una cassaforte oppure una particolare borsa con una combinazione, si trattano di sporadici casi nell'avventura e non risultano mai troppo complessi per proseguire nella storyline.

Ambientazione e prestazioni tecniche

Come accennato precedentemente, Twin Mirror è particolarmente affascinante per l' atmosfera cupa che risulta coerente con la narrativa da thriller psicologico.

La stessa ambientazione che fa da cornice al titolo presenta delle forti ispirazioni a prodotti cinematografici molto noti, purtroppo è la componente tecnica a risultare fallace sotto diversi aspetti e rende particolarmente spoglia la fittizia città della Virginia Occidentale.

Le texture non risultano pulite e sotto diiversi aspetti Twin MIrror potrebbe essere accomunato più ai titoli di inizio dell'ottava generazione, nonostante siamo consapevoli che la produzione non rientra nel mercato dei giochi ad alto budget, ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più sotto il profilo grafico dall'opera dell'azienda francese.

Un discorso che si espande anche al motion capture(fatta eccezione per il protagonista e il suo alter ego), problema noto di Dontnod che anche in questo caso non fa eccezione e tende a togliere quell'immedesimazione in più al giocatore durante i dialoghi e le cutscenes.

Il titolo come consuetudine per le opere dell'azienda francese non è doppiato in italiano, ma soltanto localizzato nella nostra lingua, in generale abbiamo trovato le voci in lingua originale azzeccate ai personaggi presenti in Twin Mirror.

La colonna sonora invece al contrario di come ci ha abituato il team risulta sottotono e non ci sono tracce particolarmente iconiche come era accaduto ad esempio con il primo Life is Strange.

Abbiamo giocato Twin Mirror su Xbox Series X, il titolo gira in retrocompatibilità e non gode di nessuna particolare ottimizzazione sulle console di nona generazione, l'unica differenza rispetto alle versioni Xbox One e PlayStation 4 riguarda la velocità dei caricamenti, grazie agli SSD dei nuovi hardware.

Twin Mirror non spicca per la longevità, il titolo può durare tra le 6 e le 7 ore in una singola run, ma presenta diversi finali e le scelte differenti durante l'avventura garantiscono una buona rigiocabilità. Il problema del gioco Dontnod non risiede tanto nelle ore per completare la storyline, che in generale rispecchia la durata di altri esponenti del genere, ma come già detto negli eventi che sembrano scorrere in maniera troppo rapida verso il finale dell'avventura.

Dontnod dopo l'ottimo Tell Me Why, si conferma anche con Twin Mirror, la narrativa riesce a spiccare, complice anche una nuova strada intrapresa dal team nel genere degli interactive drama, ovvero quella del thriller psicologico.

Uno dei problemi riguarda però lo sviluppo della storyline che verso le battute finali scorre in maniera fin troppo rapida e in un certo senso si potevano approfondire maggiormente alcuni personaggi particolarmente importanti di Twin Mirror.

Il discorso è diametralmente opposto per il personaggio di Sam, una figura ben caratterizzata grazie anche alla presenza della doppia personalità e uno dei protagonisti meglio scritti nella storia dell'azienda francese.

Rimane l'amaro in bocca per il comparto tecnico che risulta parecchio sottotono e il motion capture, quest'ultimo rimane un difetto storico di Dontnod.

In definitiva Twin Mirror è un titolo che lascerà soddisfatti i giocatori che hanno particolarmente apprezzato le precedenti opere del team francese e offre un diverso punto di vista rispetto al passato, seppur il gioco non sia esente da pecche.


Voto 7,9

Pro

Narrativa e scrittura convincente

Atmosfera da thriller psicologico particolarmente riuscita

Ottima caratterizzazione del protagonista e del suo alter ego

Contro

Comparto tecnico sottotono

La parte finale scorre in maniera troppo frettolosa

Animazioni facciali poco convincenti


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