Open Roads: un nuovo viaggio dagli autori di Gone Home- la recensione

02.04.2024

Gli interactive drama stanno vivendo un periodo di stallo, dopo il successo dei videogiochi di Quantic Dream, che mancano dal mercato ormai dal 2018 e la direzione intrapresa ultimamente da Don't Nod (con videogiochi che appartengono ad un genere diverso come Jusant e Banishers: Ghost of New Eden), c'è una carenza di titoli di ottima qualità e Open Roads era sicuramente una produzione che attendevo, visto che stiamo parlando degli autori di Gone Home e del meno riuscito Tacoma.

Inoltre il titolo sviluppato da Fullbright e pubblicato da Annapurna Interactive è presente fin dal day one su Xbox Game Pass e disponibile anche su tutte le console e PC.

Trama

La trama di Open Roads racconta del viaggio di una madre (Opal) e di sua figlia (Tess), la quale si trasferiscono dalla loro casa in seguito alla morte della nonna di Tess.

Il racconto è ambientato nel 2003, per chi è nato negli anni '90 ci saranno riferimenti evidenti al periodo storico, sono sicuramente apprezzabili e danno un maggior contesto alla vicenda, specialmente nei momenti in cui la protagonista Tess manda dei messaggi al padre con gli sms e un'interfaccia che ricorda i cellulari dell'epoca.

Per ciò che concerne la narrativa, Open Roads ha come pregio quello di approfondire il passato della nonna Helen, infatti scopriremo vicende molto importanti che riguardano l'adolecenza di Opal.

La produzione in questo riesce a convincere e specialmente sulla caratterizzazione delle due protagoniste il lavoro svolto dal team di sviluppo è di qualità, tuttavia vista la durata esigua (ho impiegato tre ore per portare a termine l'avventura), le vicende scorrono in maniera fin troppo frettolosa con un finale che seppur chiude le vicende non approfondisce al meglio il rapporto di Tess e Opal con altri personaggi.

In alcuni casi avrebbe forse giovato la scelta multipla come in altri esponenti del genere, specialmente in un momento specifico verso le fasi conclusive della storyline, sotto questo punto di vista si notano alcuni limiti produttivi di un titolo che ha diversi meriti a livello narrativo, la quale però rimane un'esperienza che getta delle basi interessanti sul background di alcuni personaggi, ma senza approfondirli a sufficienza.

La recitazione risulta abbastanza anacronistica, i personaggi sono leggermente animati durante i dialoghi e purtroppo capiterà spesso di perdere l'immersione necessaria, visto che alla fine le discussioni tra Opal e Tess sono frequenti e utili anche a contestualizzare gli oggetti nello scenario, oppure lettere del passato che riguardano la nonna scomparsa.

Gameplay

Il gameplay di Open Roads, visto il genere di appartenenza risulta molto statico, a differenza di videogiochi come il primo Life is Strange che sfruttava il riavvolgimento del tempo e Beyond Two Souls che integrava nel gioco anche fasi più action, nel titolo di Fullbright la componente ludica si limita all'interazione con gli oggetti nello scenario in un'esplorazione in ambienti circoscritti.

Oltre ad una certa staticità che spesso è tipica del genere, i difetti sono legati ad un'interazione spesso problematica con gli oggetti, si tratta di una pecca non di poco conto quando parliamo di un gameplay basato unicamente su quest'aspetto.

In Open Roads non vengono identificati gli oggetti fino a che non ci avviciniamo e nell'interazione con un bicchiere o una bottiglia capita spesso di non riuscire a prendere immediatamente l'oggetto in questione, questo per ciò che riguarda l'esperienza con il controller (non ho avuto modo di provare il gioco con mouse e tastiera).

Un'altra scelta che ho trovato francamente discutibile è la lentezza della protagonista quando deve muoversi nell'esplorazione, nella telecamera in soggettiva infatti non c'è la possibilità di accennare una camminata più rapida.

Inoltre spesso accadrà di interagire con elementi dello scenario poco utili ai fini narrativi, la scelta del team di sviluppo di poterci permettere di esaminare tre bottiglie vicine l'ho trovata non molto efficace, sarebbe stato più opportuno poter selezionare soltanto gli oggetti contestualizzati alla narrativa.

Infatti come detto prima una volta selezionato un documento oppure una chiave utile ad aprire una porta prima inaccessibile ci saranno dei dialoghi tra Tess e Opal, quest'ultima spesso spiega alla figlia ciò che è avvenuto in quel contesto di molti anni prima, visto che in alcuni casi ci troveremo ad esplorare luoghi in cui ha vissuto Opal.

Prestazioni tecniche

In Open Roads infatti oltre la macchina che rappresenta l'idea di viaggio del titolo di Annapurna, ci sono anche altre ambientazioni come la casa della nonna Helen, la casa vacanze dove Tess trascorreva l'estate e un altro luogo sconosciuto ad entrambe le protagoniste.

Nei diversi ambienti che ci troviamo ad esplorare il team voleva trasmettere una contestualizzazione agli anni passati con la casa vacanze abbandonata da diverso tempo, la quale è rappresentata in maniera adeguata con tv e riviste degli anni '70.

Per ciò che concerne invece il comparto tecnico, nonostante stiamo parlando di una produzione con un budget limitato non si può comunque chiudere un occhio sulla qualità scadente delle texture e nonostante il rinvio di circa un mese (il titolo inizialmente doveva uscire a febbraio), non di rado il frame rate presenta dei cali visibili, la quale però non risulta ingiocabile oppure un motivo per rimandare Open Roads, ma semplicemente un'ottimizzazione sottotono.

Il titolo non è doppiato in italiano, ma è localizzato nella nostra lingua, sono ottime le voci di Tess e Opal, che sono gli unici due personaggi presenti nel gioco, infatti l'unico contatto che avremo con le altre persone sarà unicamente con gli sms di Tess.

Nelle soundtrack il videogioco di Fullbright rimane meno a fuoco rispetto ad altri esponenti del genere, manca spesso un brano per risaltare un momento d'impatto sul fronte narrativo ad eccezione forse del brano finale che ci accompagna ai titoli di coda.

La durata di Open Roads si attesta sulle 3 ore di gioco esplorando con molta calma come nel mio caso, si tratta di una longevità che potevo ritenere adeguata se la produzione sarebbe riuscita a unire tutti i pezzi del puzzle senza una fretta eccessiva, purtroppo cosi non è stato specialmente in un momento preciso dell'avventura, pur ritenendo la narrativa del titolo riuscita in molteplici aspetti.

  • Ore di gioco: 3
  • Versione Xbox Series X
Open Roads è un videogioco che poteva ambire più in alto, pur ritenendo la narrativa e la caratterizzazione delle due protagoniste dei pregi della produzione, ci sono diverse pecche legate ad un'interazione problematica con gli oggetti e una durata fin troppo esigua per approfondire al meglio altri personaggi cruciali nell'avventura.

Inoltre nonostante il rinvio di alcune settimane, il titolo presenta qualche problema di ottimizzazione legate ad un frame rate a volte ballerino e il comparto tecnico risulta poco rifinito.

In definitiva Open Roads è una produzione che non spicca in questo 2024 e lascia quella sensazione di incompiuto, ma merita comunque un'occasione per chi aveva già apprezzato i precedenti videogiochi di Fullbright e la presenza all'interno di Xbox Game Pass potrebbe essere un motivo in più per provare la nuova avventura pubblicata da Annapurna.

Voto 7

Pro

Narrativa efficace e ottimi riferimenti al periodo storico...

Ottima caratterizzazione delle due protagoniste

Contro

... Ma la durata di tre ore non riesce ad approfondire altri personaggi

Interazione problematica con gli elementi dello scenario

Ottimizzazione rivedibile e comparto tecnico poco rifinito

Gameplay fin troppo scarno anche rispetto ad altri esponenti del genere



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